Con Juno, anche la Cina a caccia di neutrini

JIANGMEN – I ricercatori italiani dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, INFN, hanno presenziato nella città cinese di Jiangmen alla cerimonia che segna l’inizio dei lavori per la costruzione di “Juno”, un gigantesco laboratorio sotterraneo per la rilevazione dei neutrini, le particelle più sfuggenti dell’universo.

Il progetto Juno, Jiangmen Underground Neutrino Observatory, si basa su una tecnologia simile a quella giù utilizzata in Italia presso i laboratori dell’INFN del Gran Sasso, infatti questo progetto in terra orientale nasce in collaborazione con l’Italia e si affianca alla rete di rilevamento di altri grandi cacciatori di neutrini nel Mondo, oltre quello italiano: in Giappone l’Hyper-Kamiokande, e in America il LBNF del Fermilab. Ma l’obiettivo di Juno, rispetto agli altri laboratori, sarà principalmente l’osservazione del fenomeno dell’oscillazione dei neutrini, capaci di cambiare ‘identità’.

La cerimonia per la posa in opera del primo ‘mattone’ della costruzione ha visto la partecipazione di almeno 300 ricercatori di 45 laboratori di 9 Paesi diversi. Il programma ora prevede che il laboratorio sia in grado di registrare le prime informazioni nel 2020, per una durata complessiva di 20 anni.

 

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