Braccio di ferro tra Germania e Grecia prima delle elezioni

BERLINO – In Germania già tremano in vista delle elezioni anticipate previste in Grecia fra tre settimane, e Georg Streiter, vice portavoce della cancelleria del Governo Federale tedesco, invita gli ellenici a rispettare i patti firmati con l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale. La paura ai vertici dei palazzi europei è che, con l’eventuale vittoria della sinistra radicale di Syriza, all’ombra del Partenone si inizi a covare un maggiore euroscetticismo, eventualmente troppo grande per essere controllato. Il successo del partito ‘rosso’ capitanato dal carismatico Alexis Tsipras non è per niente irreale, poiché è già in testa a tutti i sondaggi con almeno cinque punti di vantaggio sul centrodestra di Samaras. Non a caso, nella giornata di ieri, il Der Spiegel, giornale tedesco, ha riportato alcune presunte dichiarazioni di Angela Merkel, dal sapore minaccioso: “Un’uscita dall’Eurozona da parte di Atene sarebbe realistica, e non così drammatica”.

Nei pressi di Bruxelles, la lettura del quotidiano tedesco sembra non aver fatto piacere, in quanto una rottura della Grecia con l’Europa viene considerata “devastante” dai piani alti dei palazzi europei, i quali non si risparmiano anche una stoccata alla Germania: “La Storia insegna che i mercati cercano soltanto un pretesto per attaccare i più fragili”. A Berlino, intanto, a distanza di ventiquattr’ore dalle incriminate indiscrezioni, nessuno smentisce, anzi: Streiter non cita in maniera esplicita Tsipras, ma è chiaro il riferimento al suo partito, che mira a rinegoziare gli accordi con la Troika (BCE, UE, FMI) con un attenzione particolare al debito pubblico greco, richiedendo l’estinzione di una parte di esso. Syriza, dal canto suo, ritiene che alla fine l’Unione Europea farà concessioni, non potendo permettersi un’eventuale sortita degli ellenici dall’euro.

E’ un braccio di ferro vero e proprio, che terrà l’Europa col fiato sospeso per i primi mesi del 2015. Il tutto sotto gli occhi preoccupati dei maggiori organi governativi dell’Unione, che dalla capitale del Belgio invitano la Merkel e il ministro delle finanze tedesco, Wolfgnag Schaueble, a rileggere attentamente il programma e a ragionare sui reali intenti di Alexis Tsipras: “Il leader di Syriza, al netto dei picchi da campagna elettorale, non intende scardinare l’Ue, bensì renderla più coesa, flessibile e solidale, con un approccio poi non troppo differente da quello del premier Renzi”. Nel frattempo nella terra natia di gran parte delle arti, culla dei tragediografi e dei filosofi più rilevanti nella storia del pianeta Terra, i toni polemici e le minacce velate della Germania non fanno altro che far crescere inevitabilmente la rabbia, e lo scetticismo.

By Pietro Colacicco

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