Attivismo. Il comitato Marano Città Attiva inaugura la Casa del Popolo “Angela Davis”

MARANO DI NAPOLI – Venerdì 16 giugno alle ore 19:00 è stata inaugurata a Marano di Napoli, con una cena sociale e la musica live del cantante Massimo Ferrante, la Casa del Popolo “Angela Davis”, sede del comitato Marano Città Attiva.

La casa del popolo nasce dalla volontà del comitato Marano Città Attiva di offrire uno spazio sociale aperto alla cittadinanza, dove poter organizzare iniziative sociali come lo sportello antiviolenza per le donne, organizzato dall’associazione Frida Kahlo; e attività culturali e politiche. Tale nome, casa del popolo, è un riferimento a quelle case del popolo che nacquero in Italia e in Europa verso la fine del ‘800 in seno ai movimenti della sinistra operaia e furono la sede delle prime cooperative di mutuo soccorso e luogo di aggregazione sociale e sindacalizzazione dei lavoratori.

Una piccola curiosità storica: a Marano di Napoli la prima cooperativa operaia nacque nel 1883 con il nome di Società operaia di mutuo soccorso operaio e denominata “Pane, Giustizia, Fratellanza e Lavoro”.

La sede è dedicata ad Angela Davis, una delle principali figure del movimento femminista afroamericano degli anni ’70, di orientamento comunista, da sempre impegnata nelle lotte per i diritti civili e delle donne. La scelta è ricaduta su questo nome perché rappresentativo dei valori che la casa del popolo abbraccia: l’antirazzismo, l’anti sessismo e la solidarietà sociale.

Al riguardo abbiamo posto alcune domande a Gabriele, attivista del Comitato.

Cosa rappresenta per voi la casa del popolo?

«Il senso della Casa del Popolo lo vogliamo spiegare bene, perché spesso dai politici locali e nazionali sentiamo decantare tante belle parole sul popolo, ma in realtà si rinchiudono nelle stanze del potere e non lasciano decidere a nessuno, se non alla loro stretta cerchia. Noi invece abbiamo aperto questo posto per dimostrare, a quel tipo di politica che vuole fare delle periferie un luogo morto, una discarica a cielo aperto o un luogo dove andare a dormire, che hanno fallito. Noi ci siamo, esistiamo e continuiamo a resistere per creare una società diversa.»

Quali sono le iniziate che volete mettere in campo?

«Questa casa del popolo è una sorta di esperimento per provare a ridare il potere al popolo. Noi vogliamo che questa casa sia aperta a tutti e per questo motivo nelle dinamiche di gestione che ci siamo imposti vogliamo essere quanto più orizzontali, democratici e aperti è possibile. Diamo già appuntamento per giovedì prossimo, il 22 giugno alle ore 18:30, per chi vorrà per una prima assemblea organizzativa. Insomma, chiunque abbia voglia di venire e proporre un cineforum, qualche corso, uno sportello di mutuo soccorso o legale o qualsiasi altra iniziativa per giovani e meno giovani. Noi saremo qui per costruire un’alternativa reale in questa città che ormai da anni vive un degrado culturale, politico e sociale inquietante.»

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