Attivismo. Il calendario Tanklady 2017

NAPOLI – Da qualche giorno nelle edicole di Napoli e dintorni è disponibile il calendario “Tanklady 2017”, opera fotografica di Nenne Martongelli. Il progetto ha lo scopo di evidenziare, attraverso immagini dai toni accesi e di donne accattivanti, le trasformazioni subìte dalla società nell’epoca del digitale.

Le protagoniste del calendario, dal titolo “Episodo 0 paradossalismo imminente”, rappresentano l’immagine di una “lady borderline”, così come la definisce lo stesso Martongelli, la quale attraverso le sue multiforme personalità combatte i mali di questo millennio con atteggiamenti provocatori e talvolta anche volgari. L’artista propone infatti scenari che mostrano sobborghi di Napoli, la periferia e gli interni di ambienti intimi per raccontare una realtà difficile, nella quale nulla più fa scalpore e tutto viene divorato con una velocità impressionante. Niente paragoni però con il personaggio del fumetto Tank girl, ideato da Jamie Hewlett e Alan Martin verso la fine degli anni ’80, e che mostra le vicende di una ragazza in un futuro post atomico alle prese con stravaganti imprese, studiate per scandalizzare e ribaltare le regole della società: quella di Martongelli è una tanklady che incarna la tendenza del momento, è moda, che vive nell’era del “paradossalismo”, che coniuga in sé aspetti paradossali e surreali di un mondo che ormai appare distorto e completamente assoggettato dal predomio della tecnologia, che ha reso l’uomo schiavo di se stesso.

A tal proposito, abbiamo rivolto qualche domanda all’autore del calendario.

Come nasce questo progetto?

«Il mio intento è quello di denunciare una serie di tematiche sociali quali il femminicidio, la terra dei fuochi, il deturpamento ambientale, l’abbandono dei cani. I miei scatti sono trasposizioni iperrealistiche che promuovono e presentano le scottanti interpretazioni del mondo moderno.»

In che modo la Tanklady denuncia tutto ciò?

«Attraverso un atteggiamento quasi di prepotenza sull’uomo contemporaneo, si riappropria della forza della femminilità che per secoli le è stata vietata. Utilizza la forza e talvolta anche la violenza nei confronti dell’uomo, carnefice che crede di essere il suo padrone.»

Ma tutta questa violenza non conferisce al personaggio un aspetto negativo?

«La donna che io propongo prova un sentimento di rabbia nei confronti dell’uomo, che la imprigiona a sé. E ora che si è resa conto del proprio potere, distrugge con forza il male che la circonda.»

Una donna quindi che diviene una super eroina?

«Sì, una donna stanca di essere sottomessa e che si elegge rappresentante della giustizia femminile. L’uomo di oggi sfugge alle responsabilità sociali, ma la Tanklady non si lascia ingannare e si trasforma in un’eroina erotica e sadica, pronta a denunciare ogni situazione scomoda.»

La tecnologia che ruolo ha in tutto ciò?

«Viviamo in un’epoca in cui le immagini scorrono velocemente e siamo costantemente vittime del bombardamento mediatico. Io stesso ho chiamato questo lavoro “progetto di comunicazione virale a scopo sociale”, proprio perché voglio che il mio pensiero raggiunga quante più persone possibili, al fine di lanciare forte e chiaro un messaggio di denuncia contro ogni forma di ipocrisia e corruzione della società contemporanea.».

Antonella Izzo

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