Ambiente. Report dall’incontro “Conoscere i suoli, proteggere il paesaggio”

NAPOLI – Si è concluso sabato 3 marzo il ciclo di seminari “Le basi della vita”, promosso dal FAI Campania (Fondo Ambiente Italiano – ndr). Casa Ascione, in Galleria Umberto I, ha ospitato il terzo e ultimo incontro dal titolo “Conoscere i suoli, proteggere il paesaggio”, tenuto dal docente di pedologia Fabio Terribile. Volto alla divulgazione e all’approfondimento, il seminario ha coinvolto studiosi e appassionati circa il rispetto e la cura del suolo.
Il sabato mattina al centro storico di Napoli si è vestito di partecipazione e divulgazione scientifica: in questo clima si sono svolti i tre seminari del 20 gennaio, 17 febbraio e 3 marzo. Il filo conduttore che ha legato intimamente studiosi, esperti e appassionati è stato il suolo, intimamente connesso al paesaggio italiano e coniugato alla volontà di impegno di civile. In questo senso la pedologia, che studia composizione, genesi e modificazione del suolo, si trova a fronteggiare una continua sfida culturale e scientifica.

Fabio Terribile, professore di Pedologia presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha speso la sua esperienza e la sua conoscenza in un momento di divulgazione e riflessione, durante il quale sono state affrontate le relazioni che intrecciano i suoli ai grandi paesaggi italiani.
In quanto risorsa esauribile e di inestimabile valore, il suolo si ritrova a essere vittima di un accaparramento per scopi spesso discutibili: “E’ la contraddizione tra la potenza del suolo e le minacce di cui risente”, ha spiegato il professore. Proprio a causa di questo sfruttamento incontrollato è stata registrata una perdita di 24 miliardi di tonnellate di suolo fertile soltanto in riferimento all’anno 2011. Si tratta di un dato importante se si pensa che occorrono circa 2 millenni perché si formino appena 10 cm di suolo. Le stime future non sono incoraggianti, in quanto si pronostica un dimezzamento dei terreni coltivabili entro il 2050: “Siamo abituati a vedere gli scaffali pieni al supermercato e pensiamo che sarà sempre così”, ha spiegato la voce registrata di un video proiettato durante l’incontro, lasciando intendere che tematiche come il suolo e il territorio non sono avvertite come urgenti da gran parte della società e dei governi.

Con un esempio molto suggestivo, Fabio Terribile ha mostrato alla platea la quantità di suolo a disposizione sul pianeta Terra: ha tagliato un piccolo spicchio di una mela e ne ha sollevato la buccia con la lama di un coltello. La trattazione dell’argomento si è poi spostata sulle proprietà fisiche, chimiche e biologiche del suolo, per poi approdare all’enumerazione dei fattori che minacciano la sua salute. Tra questi sono stati citati la contaminazione, le frane, l’erosione e non ultima la cementificazione del territorio: quest’ultima è la conseguenza di un massiccio allargamento delle aree urbane a discapito della superficie coltivabile, un procedimento che, oltre a danneggiare irreversibilmente l’ambiente, ha un impatto economico consistente, soprattutto per la necessità di estendere le reti idriche. Secondo un dato del Central Europe Programme, per esempio, la sola gestione di una rete di drenaggio, a seguito di una nuova urbanizzazione, ha un costo previsto di 6.500 € per ettaro l’anno.

Il seminario, pur diffondendo alcune informazioni allarmanti, si è concluso con un coinvolgimento propositivo tutt’altro che disfattista: ci si è interrogati, durante il dibattito finale, sul ruolo della comunità scientifica e dei governi in merito a tematiche riguardanti il suolo e il territorio. La cultura, l’informazione e la formazione sono chiamate, ancora una volta, a svolgere un ruolo cruciale in quello che viene definito un ‘patto’ tra presente, passato e futuro della società.

Noemi Orabona

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