Al Macao di Milano il dibattito sulla Cooperazione sociale, l’autodeterminazione e il Commonfare

MILANO – Sabato 28 e domenica 29 ottobre, presso lo spazio sociale Macao, si svolgeranno una serie di incontri pubblici dedicati al tema “Cooperazione sociale, autodeterminazione, Commonfare”. A lanciare l’iniziativa è il collettivo Effimera, composto da diversi attivisti sparsi per il globo, accomunati dalla volontà di ricercare possibili vie di fuga dall’oppressione del capitalismo, discutendo su tematiche rilevanti come precarietà, crisi e reddito.

Al convegno la discussione e riflessione collettiva sull’interrogativo del se sia possibile pensare e attuare una forma di welfare differente, alternativo rispetto alle forme principali esistenti, che sembrano ormai attuare soluzioni anacronistiche rispetto ai reali bisogni della popolazione. Una possibile soluzione sembra essere stata individuata nel “Commonfare”, ovvero un welfare che corrisponda alla ricchezza comune prodotta, slegato dalle leggi di mercato e dalle sue imposizioni. Idea nata dall’analisi delle dinamiche in atto in situazioni di gestione collettiva di un bene comune, inteso nell’ampio spettro delle sue mutevoli forme, che siano esse materiali o immateriali.

Commonfare si è sviluppata anche come piattaforma web che raccoglie il sostegno di quanti, a livello globale, vogliano riflettere sulla causa ed eventualmente appoggiarla.

Diverse organizzazioni partecipano alla due giorni di discussione, tra loro l’associazione BIN, ovvero Basic Income Network Italia, che è sostenuta da diverse tipologie di intellettuali, da economisti a filosofi: si occupa di studiare e promuovere soluzioni innovative per l’introduzione di un reddito garantito nel nostro paese. Poi lo Spazio del Mutuo Soccorso, che si batte per il diritto all’abitare: è un insieme di progetti in continuo fermento, nati dalla volontà di combattere la crisi e la precarietà sostenendosi collettivamente “e riappropriandosi della qualità della vita urbana a partire dalla solidità della rete delle relazioni sociali e dalla possibilità di sperimentare liberamente progettualità e cooperazione”. E ancora l’ArtLab, piattaforma indipendente per pratiche culturali internazionali; e la Dyne.org, un’associazione internazionale per la creazione e lo sviluppo di software e servizi digitali gratuiti e open source: condividono risorse per la pace e l’equiparazione dei diritti, operando fuori dalle logiche di profitto e competizione, per trovare una via di fuga da un’economia basata sulla scarsità e sui privilegi. Dunque la Smart – Società Mutualistica per artisti, progetto non profit che supporta questa categoria di lavoratori che spesso si trova in difficoltà nello svolgimento della propria attività a causa di un alta pressione fiscale, o di una burocrazia invadente. E la Clap – Camere del Lavoro Autonomo e Precario costituitesi dalla necessità di unire ciò che è diviso e ricattabile, come il lavoro contemporaneo nella crisi, promuovendo nuove forme di mutualismo per contrastare le dinamiche di isolamento e oppressione.

Il convegno si articola in tre tornate: durante la prima si cercherà di stilare un possibile Manifesto per il Commonfare; alla seconda si discuterà su come mantenere un’autonomia sociale per evitatare di essere sussunti dal sistema capitalistico, poi si discuterà di sostenibilità eco-solidale e sostenibilità monetaria. La terza tornata infine, che si svilupperà nella seconda giornata, affronterà la questione politica che inevitabilmente scaturisce dalle considerazioni portate a galla dalle precedenti due tornate di incontri.

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