Aereo russo esploso in volo. Turisti inglesi accusano: “Con 20 sterline si poteva saltare la fila in aeroporto”

WASHINGTON – Il Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, è intervenuto per la prima volta sulla vicenda dell’esplosione in volo dell’aereo russo, partito dalla località turistica egiziana di Sharm el Sheikh e mai arrivato a destinazione, definito dai media come il più grave incidente aereo nella storia della Russia. Il presidente ha reso noto, durante un’intervista a una radio di Seattle rilasciata poche ore fa, che non è assolutameente da escludere la possibilità di una bomba presente sull’aereo russo precipitato sul Sinai 6 giorni fa.

La dichiarazione di Obama avvalora la tesi dell’attentato, infatti l’intelligence americana e quella britannica sono state le prime a parlare dell’ipotetica presenza di una valigia-bomba, che sarebbe stata introdotta sull’aereo grazie all’aiuto di un complice, probabilmente interno all’aeroporto. Al riguardo, numerose testimonianze di turisti inglesi riferiscono che con sole 20 sterline di mancia, al personale dell’aeroporto dello scalo turistico egiziano, era possibile evitare le code e ‘acquistare’ altri servizi in loco. La congettura avanzata sarebbe in ogni caso quella che vedrebbe l’Isis coinvolta, ipotesi avvalorata anche da alcuni rilievi che non farebbero escludere il modus operandi del gruppo terroristico.

Il Cremlino tuttavia ha invitato alla prudenza, poiché sebbene nessuna pista sia eclusa, non ci sono ancora elementi rilevanti che avvalorino questa tesi. Resta dunque da aspettare l’esito delle indagini, che continuano sia sul territorio che nei laboratori: sono state analizzate le scatole nere, e anche se una delle due sarebbe stata gavemente danneggiata dal distacco della coda dell’aereo, sarà comunque possibile scansionare il suo contenuto. In merito, Alexandr Neradko, capo dell’ente aeronautico russo, ha fatto sapere che saranno rilevate eventuali tracce di esplosivo anche sui corpi delle vittime, che sono in totale 224.

Nel frattempo le compagnie aeree di molti Paesi, in primis quelle inglesi, ma anche la Lufthansa ed Easyjet, hanno deciso di sospendere per precauzione i voli da e per Sharm el Sheikh fino al 12 novembre. Evitando anche il sorvolo dell’intera penisola del Sinai. L’Enac ha invece annunciato che le compagnie aeree nazionali dirette a Sharm subiranno solo dei controlli di sicurezza aggiuntivi.

Senza dubbio questa vicenda rappresenta un grosso danno economico per il turismo egiziano.

Carmela Landino

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