Roma. Occupate due palazzine della Curia: “Giubileo dei poveri”

ROMA – Nella giornata di apertura della Porta Santa, con l’inizio del Giubileo della Misericordia si forzano anche le porte del ‘Diritto all’abitare’: i movimenti in lotta per la casa, organizzati con 170 persone in emergenza abitativa, hanno occupato due palazzine inutilizzate della Curia per rivendicare un diritto sociale quale un tetto sicuro, al grido “E’ il nostro Giubileo!”.

Un’azione che mette con le spalle al muro le Amministrazioni locali e il Governo Renzi, che con l’articolo 5 del Decreto Lupi vieta ai poveri di occupare abusivamente degli spazi per ripararsi dagli inverni e sopravvivere dignitosamente alle giornate. Gli attivisti hanno intenzione di far sì che vengano bloccati sfratti e sgomberi a Roma e aprire un dibattito sull’emergenza abitativa che già vede presente anche altre città come Bologna, Torino, Firenze e che nella settimana di mobilitazioni lanciata dalla rete “Abitare nella Crisi” hanno pensato di dare vita a nuove e necessarie “requisizioni popolari”.

Ci rivelano militanti di Blocchi Precari Metropolitani che la lotta per la casa rappresenta un segnale di rottura contro un Governo che preferisce spendere milioni di euro in grandi opere o eventi, o con l’aumento delle spese militari: “Quando sono i poveri a essere considerati un pericolo e quindi da contrastare e controllare, anche il giubileo della misericordia diventa una contraddizione evidente e poco accettabile.”.

Solo a Roma era già stato sgomberato il centro di accoglienza Baobab, con l’accusa per centinaia di migranti di provocare disordine pubblico a seguito dell’attentato di Parigi firmato Stato Islamico, e questo a dimostrazione della pressione generata dalle forze dell’ordine nonché dalle Istituzioni che colgono ogni occasione per criminalizzare chi lotta per i diritti, dalla casa ai documenti, anche sfruttando lo stato di terrore per attuare politiche maggiormente restrittive.

Ma dalla Capitale si è deciso di far emergere le contraddizioni che distinguono il Belpaese, perché se quest’anno ci accingiamo a festeggiare il Natale con l’inaugurazione del Giubileo, risulta necessario ricordare che oggi abitare nella crisi non consente a molte famiglie, che siano italiane o straniere, di festeggiare qualcosa, e il problema abitativo palesa quanto il nostro Stato preferisca oscurare i bisogno reale della popolazione. Di contro, i movimenti per la casa scrivono così al riguardo dell’iniziativa: “questo vuole essere un messaggio a chi parla di povertà e di misericordia, ma soprattutto al governo Renzi-Alfano che pone come unica soluzione all’emergenza abitativa l’uso della forza e dei blindati, costruendo un clima di paura per sperare di recuperare i consensi perduti nelle prossime elezioni di primavera.”.

Alle porte del Giubileo dunque, ciò che resta di concreto è pensare prima ai poveri.

By Alessandra Mincone

Leave a comment