Per Alexis Tsipras è tempo di scelte: il Popolo o l’Europa

ATENE – Scadrà il 30 giugno 2015 il termine entro il quale la Grecia, che sta attraversando una gravissima crisi economica, dovrà saldare il suo debito nei confronti del Fondo Monetario Internazionale. Ma al riguardo, oggi il premier greco Alexis Tsipras ha mosso pubblicamente accuse, tramite il suo profilo twitter, contro “qualcuno che non vuole un accordo” che possa salvare la situazione greca. Il riferimento del Primo Ministro era chiaramente ad alcuni componenti del Fondo Monetario Internazionale. Il Premier inoltre, sempre sul profilo del noto social network, mentre atterrava a Bruxelles per incontrare il presidente della BCE, Mario Draghi; il capo del FMI, Christine Lagarde; il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker; e altri esponenti dell’eurogruppo, ha così commentato: “quest’atteggiamento sembra indicare che non c’è interesse nel sostenere accordi speciali”. Il Fondo Monetario Internazionale è stato accusato chiaramente da Tsipras di voler bloccare la trattativa tra Atene e i suoi creditori.

La BCE intanto, nelle ore precedenti l’incontro dell’eurogruppo, ha innalzato la liquidità monetaria a disposizione delle banche in caso di ulteriore assalto ai depositi per l’uscita della Grecia dall’Europa. Il tutto mentre ad Atene il Popolo protesta contro l’Europa e la sua politica di austerità.

Per Alexis Tsipras si apre anche una nuova partita interna: egli infatti, oltre che contro i creditori mondiali, deve lottare politicamente contro il vice portavoce del Parlamento greco, Alexis Mitropoulos, secondo il quale il cambiamento proposto nelle ultime concessioni avanzate all’eurogruppo non sarebbe in linea con le aspettative e il pensiero della sinistra greca. E anche secondo il segretario generale del Partito Comunista greco, Dimitri Koutsoumpas, questa nuova manovra comporterebbe solamente altri sacrifici da parte del popolo greco, che dovrà trovarsi ad affrontare una nuova drastica riduzione del reddito attraverso l’aumento delle tasse.

Carmela Landino

Leave a comment