Innovazione e tecnologia. Nuove armi dell’esercito russo

MOSCA – In data 3 gennaio, una fonte dell’esercito russo ha annunciato all’agenzia di stampa Sputnik che i reparti di ricerca militare russi hanno ultimato la progettazione di un innovativo missile terra-aria, che sarà grado di sfruttare il pieno potenziale del sistema antiaereo difensivo S-400.

L’efficienza nei combattimenti di terra, la manovrabilità della fanteria e la potenza dell’aviazione russa sono da sempre legate alla costante evoluzione degli equipaggiamenti militari, e questo è stato reso possibile grazie agli sviluppi avvenuti nei campi dell’elettronica e dell’ingegneria. Nel luglio 2015 il portavoce dell’esercito russo, Sergey Babakov, aveva annunciato la sperimentazione di un missile di lunga gittata che avrebbe garantito nell’immediato futuro maggior sicurezza contro eventuali attacchi missilistici. Solo sette mesi dopo, il generale Babakov ha potuto confermare che ”il nuovo missile sfrutterà a pieno le proprie capacità di tiro”, poiché ”sarà di fatto dotato della massima compatibilità con i precedenti armamenti missilistici in nostro possesso”.

Il sistema missilistico di medio e lungo raggio S-400 è stato progettato per distruggere e intercettare aerei e missili da crociera, missili strategici e tattici, missili balistici di lungo e medio raggio, dimostrando una straordinaria resistenza sia ai colpi d’arma da fuoco che agli impulsi elettromagnetici, contromisure di ultima generazione in grado di destabilizzare le apparecchiature elettroniche. Ogni S-400 è in grado di sparare contemporaneamente 72 missili e di colpire ben 36 bersagli, ma non è finita qui, perché nel frattempo la Russia continua ad aggiornare i propri sistemi difensivi. Un esempio è rappresentato dai caccia Sukhoi T-50 PAK-FA, equipaggiati con “radar futuristici” che permettono di intercettare con una largo margine di preavviso i missili nemici e di ‘nascondere’ i velivoli ai loro radar. Altra punta di diamante dell’esercito russo è costituita dal sistema di calcolo SVP-24, che permette a sofisticatissimi aerei di confrontare costantemente la loro posizione di volo con gli obiettivi da colpire, servendosi al contempo sia del sistema satellitare russo GLONASS che del GPS US, in modo da conferire una precisione di tiro millimetrica fino a 5.000 metri d’altitudine. Questo sistema tiene tonto di fattori quali la pressione, l’umidità, la velocità, l’altezza di volo, la velocità del vento, la velocità di accelerazione e l’angolo di attacco.

Lo sviluppo tecnologico pare non costituire più il ‘Tallone d’Achille’ della Russia. La costante modernizzazione degli armamenti ha permesso di ridurre i costi nel lungo periodo e di garantire un vantaggio considerevole nel breve termine, anche in termini di sicurezza rispetto alle dispendiose prevaricazioni degli eserciti della NATO.

Chris Barlati

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