Il bianco ti dona, ma non al pane

MILANO – Sul banco di prova i prodotti a base di farina bianca raffinata: secondo numerosi studi, l’uso quotidiano di questa farina può creare seri problemi alla salute umana.

Il Prof. Franco Berrino, ex Direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva, consulente della Direzione Scientifica dell’Istituto Nazionale Tumori di Milano, ha più volte sostenuto: “La farina 00 è uno dei principali veleni della nostra epoca. Meglio consumare farine integrali o semi-integrali. Dovremmo produrre il pane come una volta, con il grano biologico macinato direttamente a casa. Ci troveremmo di fronte a una polvere granulosa e al tatto simile alla sabbia”. Tipico di questi tempi moderni è infatti trovare pane sempre più bianco, anche quando il grano raccolto nei campi non lo è.

Per farina bianca si intende un tipo di farina a cui sono state esportate meccanicamente due componenti principali: il germe di grano e la crusca, entrambe molto ricche di nutrimenti e fibre. “Con l’aumentare di prodotti raffinati nella nostra alimentazione, aumenta anche la quantità di insulina che deve essere prodotta dall’organismo” sostiene ancora il professore. E la stessa insulina, che favorisce un rapido aumento di peso e trigliceridi, sommerge il pancreas con un carico di lavoro sproporzionato. Inoltre la farina raffinata, una volta entrata nel nostro organismo, crea un terreno fertile per i batteri, incrementando di molto il rischio di infezioni.

Un ulteriore rischio è rappresentato dal fatto che, per rendere la farina ancora più bianca, sono adoperati prodotti chimici molto nocivi, come l’ossido di cloro, non propriamente salutare. A ciò si aggiunge che, nel processo di produzione, molte sostanze nutritive vengono perdute: è il caso della vitamina E, del magnesio, del potassio e del fosforo, solo per citarne alcuni.

Infine, una particolare attenzione ai prodotti integrali. Molti sono indicati come tali, anche se è molto difficile che lo siano realmente. A tale riguardo è bene porre molta attenzione ai falsi integrali: numerose ricerche hanno dimostrato che le fibre aggiunte a prodotti raffinati hanno scarsa protezione contro i picchi glicemici.

Alla luce di tutto questo, come possiamo tutelarci? Secondo numerose raccomandazione scientifiche, un’idea sarebbe quella di prendere come riferimento l’indice glicemico (IG) degli alimenti, cioè la velocità con cui un alimento aumenta la glicemia. Ad esempio, un pane di farina bianca raffinata presenta un indice glicemico intorno ai 70, mentre un pane di farina integrale autentico non supera i 40: valori oltre i 65 di Indice glicemico aumentano il rischio metabolico.

Clemente Cipresso

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