HarassMap, la campagna egiziana contro le molestie sessuali

CAIRO – Presentata la scorsa settimana al Goethe Institute la campagna mediatica di HarassMap, dal tema “Molestatore=Criminale”, lanciata al fine di aumentare nella popolazione la consapevolezza che la molestia sessuale in Egitto è punibile per legge. HarassMap è un’iniziativa indipendente, abbracciata dall’Organizzazione Nahdet Al Mahrousa, che cerca di coinvolgere tutte le sezioni della società al fine di creare un ambiente che rifiuti tenacemente la molestia sessuale in Egitto.

L’85% delle donne egiziane dichiara di aver subito molestie, ma secondo un recente studio delle Nazioni Unite, la maggior parte dei loro connazionali biasima le vittime, criticando il loro abbigliamento o il loro comportamento, senza tenere in considerazione la componente criminale della molestia. La campagna proposta da HarassMap intende sensibilizzare la popolazione egiziana, e in particolar modo convincere le donne a non tollerare ulteriori abusi, denunciando i casi di molestia alle autorità.

La legge anti-molestie varata in Egitto prevede una condanna alla reclusione di almeno sei mesi e il pagamento di una multa di almeno 3,000 lire egiziane, circa 360 euro. Per molestia si intende ogni tipo di abuso sessuale, che sia fisico, verbale o anche telefonico. Secondo una ricerca effettuata dalla American University of Cairo, l’80% delle donne che subiscono molestie sessuali verbali non denuncia il caso alle autorità, credendo che sia un’inutile perdita di tempo.

“Purtroppo, la maggior parte della gente non considera la molestia sessuale come un crimine, ma se i molestatori venissero arrestati, la criminalità verrebbe socialmente accettata” ha dichiarato Reem Wael,  vice-presidente di HarassMap. Sulla stessa scia di Wael, incalza il Presidente della Safe Areas Unit, Ahmad Hegab, secondo il quale finché la molestia non viene punita, continuerà ad essere tacitamente incoraggiata.

Questa non è la prima campagna lanciata da HarassMap, ma è diversa rispetto alle tre precedenti, in quanto ha deciso di puntare alla sensibilizzazione delle famiglie attraverso pubblicità televisiva, presentando un prodotto finale che ha richiesto due anni di duro lavoro. Hadeer Mamdouh, coordinatrice del settore Social Media di HarassMap, ha dichiarato: “La campagna sarà diffusa attraverso ogni social media, radio e tre spot pubblicitari per la tv: il primo mostrerà come la legge punisce la molestia sessuale; il secondo sarà un video con una donna che viaggia in un mezzo pubblico e viene molestata; il terzo presenterà il momento della cattura del molestatore e le pene che ne conseguono”.

La campagna necessita dell’aiuto del pubblico per avere successo: spinge le donne a non sottomettersi ai molestatori e a non aver paura di sentirsi incomprese. È richiesto un totale impegno della popolazione nel riconoscere la molestia come un atto criminale, nel denunciarlo e nel trattare il molestatore come un ladro o un malvivente.

By Margherita Sarno

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