“Atti osceni in luogo privato” alla Ubik. Missiroli: “Fatti leggere da chi non ti vuole bene!”

FOGGIA – Il 27 Aprile si è tenuta alla Ubik di Foggia la presentazione del nuovo libro di Marco Missiroli:Atti osceni in luogo privato”, romanzo con cui ha vinto il Premio Letterario Internazionale Mondello 2015.

Nato a Rimini nel 1981, Marco Missiroli, che ha avuto il suo esordio nel 2005 pubblicando l’opera “Senza coda”, con il romanzo “Atti osceni in luogo privato”, scritto in soli ventuno giorni, ha destato forte scalpore sin dalla scelta della copertina, raffigurante una foto di Erwin Blumenfeld, oltre che al contenuto.

Conquisto libro il lettore accompagna nella crescita il protagonista, al riguardo il romanzo erotico di Marco Missiroli è stato recensito da tanti positivamente, ma da alcuni anche negativamente. Missiroli ha spiegato che questa negatività, nella quale si può cadere riferendosi al suo romanzo, è legata a un tratto specifico del romanzo stesso, precisamente alla pagina 15: “è un test per il lettore che, se rimane basito, soffre di qualche disturbo sessuale. E’ un libro che fa stare male chi sta male e che fa stare bene chi sta male”.

Con questo romanzo “ho rischiato tutto quello che ho, anche la scrittura”, ha detto l’autore, che ha voluto scrivere un libro diretto, senza porsi limiti: una storia che non tratta solo di sesso, ma che percorre tematiche come l’eutanasia, la famiglia, lo sviluppo di un’adolescente verso l’amore. A Marco Missiroli abbiamo rivolto le nostre domande sul contenuto del suo romanzo, scritto in prima persona, in cui l’autore descrive tanto di sé.

Marco Missiroli, quanto è ‘vissuto’ questo suo ultimo libro?

«L’ho vissuto moltissimo, era talmente vissuto che non potevo fare a meno di non scriverlo, di non finirlo, di non mettermi lì visceralmente, di non essere quello che ero. A un certo punto, durante la prima stesura, ho dovuto interrompere un giorno di lavoro, l’ho recuperato di notte perché per me era impossibile lasciarlo.»

Quindi le è piaciuto scriverlo?

«Sì, molto, mi ha fatto stare bene scriverlo, è un romanzo che mi ha liberato, è stato viscerale.»

Cosa ha ispirato la storia descritta nel romanzo?

«Non c’è qualcosa in particolare che mi ha ispirato, prendo molto dalla mia storia passata, di rincorsa mentale verso essa, direi che mi ha ispirato la vita che ho vissuto.»

Ha iniziato a scrivere solo a venti anni, perché?

«Perché avevo un buco di solitudine che dovevo riempire in qualche maniera, scrivere è stato un metodo istintivo per riempirlo.»

Cosa consiglierebbe ai giovani che si avvicinano oggi alla scrittura?

«Scrivi, scrivi qualcosa avendo l’idea di scriverla per intero, e fatti leggere da chi non ti vuole bene!».

By Francesca Roberto

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