Libri. Al Nest il “Cuore di pugile” di Cristina Zagaria

NAPOLI – Nel pomeriggio di lunedì 19 marzo è stato presentato al Teatro Nest di Napoli il libro, pubblicato nel 2016 dalla Piemme, intitolato “Cuore di pugile. Una farfalla sul ring. Storia di Irma Testa in tre riprese” della scrittrice e giornalista Cristina Zagaria.

Nata a Carpi nel 1975, Cristina Zagaria è anche autrice di diversi romanzi d’impegno sociale come L’Osso Di Dio, storia di ‘ndrangheta; Malanova, in cui racconta la storia di Anna Maria Scarfò, ragazza calabrese che ha trovato il coraggio di denunciare i suoi aguzzini e che ora vive sotto scorta; e Veleno sul caso ILVA di Taranto.

Il libro Cuore di pugile racconta invece la storia della campionessa italiana di boxe Irma Testa, classe ’97, che dalla città di Torre Annunziata, Comune dell’area metropolitana di Napoli, ha iniziato a muovere i primi passi nella boxe, passi che l’hanno portata a vincere medaglie in giro per il mondo e a ottenere le qualificazioni alle Olimpiadi di Rio de Janeiro nel 2016, diventando la prima pugile italiana a lottare per il titolo Olimpico.

A fare da cornice alla presentazione, evento inserito nella rassegna “Libri dietro le quinte” dell’associazione “Gioco Immagine e Parole”, un’esibizione delle attrici della compagnia teatrale ‘A Menesta.

 

Durante la presentazione del libro abbiamo rivolto le nostre domande all’autrice Cristina Zagaria.

Cosa racconta nel suo libro?

«Ho conosciuto Irma quando era ancora una ragazzina e cominciava a combattere nella palestra del Maestro Zurlo a Torre Annunziata, credo sia stato un privilegio vedendo la donna forte che è diventata oggi. In Cuore di Pugile racconto appunto la trasformazione del ‘baco’ in  ‘farfalla’.»

Le arti marziali all’estero vedono una grande partecipazione delle donne, perché in Italia non è così?

«In Italia molto meno, ma stentano a decollare anche altri sport femminili. Se si pensa che le Olimpiadi per la boxe sono state aperte alle donne solo nel 2012, credo davvero che ci sia tanta strada da fare, e non solo in Italia. Soprattutto bisognerebbe capire che le donne possono boxare o praticare arti marziali mantenendo la loro femminilità.»

C’è un muro di sessismo da abbattere nello sport?

«Assolutamente sì, basta guardare i quadri dirigenti delle società e i rappresentanti nelle Federazioni.»

Leave a comment