Salute. L’agopuntura contro lo stress

MILANO – Negli ultimi anni si è assistito a un crescente numero di persone che si rivolgono alla medicina complementare per migliorare o risolvere i loro problemi di salute. Le persone stressate dai ritmi frenetici della vita moderna, da difficoltà relazionali o di lavoro, da eventi particolarmente dolorosi della loro vita, si rivolgono all’agopuntura in numero sempre maggiore. Secondo i dati statistici forniti dall’ISTAT, si stima che essi siano circa 9 milioni.

Per conoscere meglio questa tecnica e il modo in cui viene eseguita, abbiamo intervistato la Dott.ssa Irene Moglia, medico chirurgo, osteopata e agopuntore in libera professione, esperta in medicina iperbarica presso l’Istituto di Medicina Iperbarica di Milano: «L’agopuntura è un’antica tecnica esperienziale orientale le cui origini risalgono a circa il 700 anni a.C., che porta un riequilibrio energetico, ormonale, immunitario, biologico della persona. I più noti effetti dell’agopuntura, riconosciuti anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, sono: effetto antalgico, analgesico, effetto antinfiammatorio, effetto miorilassante, effetto di regolazione neuroendocrina, effetto sulla sfera psico-emotiva.»

Come si esegue tecnicamente?

«L’agopuntura è basata sull’infissione e la manipolazione di aghi in punti specifici del corpo, chiamati agopunti. All’epoca attuale gli aghi sono sottili, sterili e monouso: si conoscono oltre 700 agopunti distribuiti su tutta la superficie corporea. Come dicevo, è una tecnica millenaria nata in oriente dall’esperienza medica. Negli ultimi decenni in occidente si sta cercando di fornire delle prove scientifiche a tale tecnica. Attraverso la risonanza magnetica con mezzo di contrasto si sono rilevati i meridiani dell’agopuntura, ossia i canali energetici attraverso cui scorre questa energia lungo il nostro corpo. Inoltre gli studi scientifici hanno rilevato che l’ago permette un riequilibrio delle cariche elettriche e ioniche tra l’esterno e l’interno dell’organismo e la liberazione di neurormoni.»

In cosa si differenzia da altri trattamenti?

«L’agopuntura si differenzia proprio per l’infissione degli aghi con il loro effetto benefico su tutto l’organismo, per la concezione olistica dell’uomo e per l’assenza di effetti collaterali e farmacologici.»

In quali casi si interviene?

«Le indicazioni in agopuntura sono numerose. Riguardo allo stress può essere un prezioso aiuto, grazie al suo effetto rilassante e riequilibrante. E’ ovvio che non agisce sui fattori stressanti, ma ridona calma e vitalità. Resta poi un impegno della singola persona cambiare gli aspetti stressanti della propria vita, alimentarsi, muoversi e riposarsi in modo adeguato. Il medico agopuntore può fornirgli le indicazioni più adeguate per aiutarlo in tali piccoli ma importanti cambiamenti.»

Quanto dura un trattamento?

«Un trattamento di sola agopuntura dura mediamente mezz’ora. Il paziente è sdraiato comodamente sul lettino con gli aghi posizionati sul corpo. In media sono sufficienti 4-5 sedute, con cadenza settimanale, per ritrovare l’equilibrio e notare miglioramenti del proprio stato psicofisico.»

Ci può raccontare un aneddoto che ricorda con particolare simpatia?

«Quando metto gli aghi ai pazienti dico sempre loro di rilassarsi e di non preoccuparsi se si addormentano durante il trattamento. Anzi è un buon segno, perchè in tal modo lasciano fluire liberamente le energie nell’organismo, permettendo un maggior riequilibrio. Spesso mi sento rispondere che loro non credono proprio di riuscire ad addormentarsi, e invece 5 minuti dopo stanno dormendo, alcuni anche russando.»

L’agopuntura richiede quindi solo aghi e l’esperienza del medico. La si può praticare facilmente ovunque, ambulatorio o domicilio che sia, e i suoi campi di applicazione sono veramente numerosi. Inoltre, negli ultimi anni, si sta assistendo a una ricerca sempre più marcata verso le modalità di cura naturali e olistiche. La prospettiva dell’agopuntura è quindi quella di affermarsi nel mondo della sanità con un peso sempre crescente, in alcuni casi come terapia unica, in tanti altri come terapia complementare.

Clemente Cipresso

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