Rifiuti? A Pago del Vallo di Lauro li portano a scuola

 

PAGO DEL VALLO DI LAURO – Una vera e propria pattumiera a cielo aperto, con tanto di rifiuti bruciati, è la cornice dell’Istituto Nicola Pecorelli di Pago del Vallo di Lauro, in provincia di Avellino. Un Istituto scolastico abbandonato al degrado dall’Amministrazione comunale, e in condizioni igienico sanitarie allarmanti.

Il Comune di Pago del Vallo di Lauro, in provincia di Avellino, è un piccolo paese di 1.800 anime, ed è stato spesso teatro di faide di camorra che hanno dilaniato il quieto vivere della cittadinanza. Nell’anno 2009 l’Amministrazione comunale, presieduta dall’allora sindaco Giuseppe Corcione, venne commissariata con l’accusa di aver favorito, attraverso l’approvazione del piano regolatore, gli interessi del noto clan “Cava”. Oltre a ciò, il sindaco venne indagato dalla magistratura per omissione di atti d’ufficio, concernenti la mancata pulizia di un alveo, che avrebbe col tempo assunto le caratteristiche di una vera e propria discarica abusiva. Da segnalare che tuttavia Giuseppe Corcione è stato assolto per non aver commesso il fatto e molti dei capi d’accusa sono caduti; quindi Giuseppe Corcione, rincandidatosi dopo lo scioglimento, ha riconquistato nuovamente la carica di Primo cittadino. Questa premessa è opportuna per inquadrare lo scenario d’incuria e di abbandono in cui versa l’ala posteriore dell’edificio scolastico Nicola Pecorelli, quasi una discarica dove abbandonare e incendiare rifiuti.

Le foto sono state scattate in data 6 luglio 2015 e documentano la presenza di roghi dolosi; di pattume di varia natura; di siringhe, probabilmente utilizzate da tossicodipendenti. Il luogo, che ospita scolaresche elementari e medie, si presenta come una vera e propria emergenza, sulla quale la Magistratura dovrebbe indagare quanto prima per porvi rimedio. La discarica infatti è facilmente raggiungibile dagli alunni dell’Istituto e dai cittadini, perché i cancelli posteriori dello spiazzale sono aperti: è possibile accedere al padiglione posteriore dal lato sinistro, ovviando all’inutile muro costruito appositamente per impedire il raggiungimento del luogo contaminato.

Da molti anni è nota la condizione in cui versa l’Istituto. Più volte gli stessi docenti hanno sollecitato un intervento del Comune, ma invano, perché l’Amministrazione comunale ha consapevolmente scelto una scuola elementare per lo stazionamento dei veicoli adibiti alla raccolta dei rifiuti. Basta transitare per la stradina adiacente l’edificio scolastico per osservare come il degrado e la sporcizia ormai regnino sovrani. Ma è normale tutto ciò?

Chris Barlati

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