Napoli, i Movimenti sociali insorgono“Gennaro Cesarano è vittima innocente della camorra”

NAPOLI – Il 7 settembre alle ore 17, al Centro Sociale ‘Carlo Giuliani’ c’è stata un’assemblea dei movimenti sociali per ristabilire la verità sulla morte del diciassettenne Gennaro Cesarano, colpito da un proiettile nella notte tra il 5 e il 6 settembre nel quartiere Sanità di Napoli.

Secondo i media, locali e nazionali, il giovane sarebbe stato un pregiudicato giustiziato in una delle faide di camorra che insanguinano il centro storico di Napoli negli ultimi mesi. Ma c’è chi non è d’accordo: velocemente, tramite Facebook, attivisti napoletani che conoscono bene Gennaro, convocano un’assemblea cittadina per ristabilire la verità. Al Centro Sociale ‘Carlo Giuliani’ in via Rosaroll affluiscono decine tra cittadini e rappresentanti dei movimenti sociali: Rete Commons, Insurgencia, Precari Bros, Libera, Coordinamento Lotta per il Lavoro, collettivi studenteschi e altri.
Fin da subito, parlando con quelli che conoscevano Gennaro e la sua famiglia (Antonio, il padre di Gennaro, è da anni attivo nei Collettivi dei Disoccupati di Napoli, ndR) emerge la verità: Gennaro era un ragazzo come tanti altri, ben lungi dall’essere un pregiudicato o un incallito criminale. Studente in un istituto alberghiero, attivo nel volontariato, a suo carico aveva soltanto una ‘messa alla prova’ (un provvedimento che prevede la sospensione del procedimento giudiziario e l’affidamento dell’imputato per lo svolgimento di un programma di trattamento che prevede l’esecuzione di lavoro di pubblica utilità o l’attuazione di condotte riparative – ndR) che oramai aveva concluso presso una comunità a Nola e che gli era stata comminata a causa di reati di minima entità, poco più che bravate.
Gennaro, colpito da un proiettile vagante, è solo l’ennesima vittima innocente della camorra che,nelle sue lotte di potere, negli ultimi mesi sta coinvolgendo giovani e giovanissimi.
Durante l’assemblea, si è evidenziato il futuro ruolo dei movimenti sociali per il recupero dei giovani: sarà necessaria una maggiore mobilitazione per fronteggiare la devastazione sociale della città, si dovrà puntare a una riappropriazione degli spazi sociali, si dovrà coinvolgere tutti, soprattutto gli studenti, coetanei di Gennaro.
I movimenti hanno detto basta alla militarizzazione di Napoli, basta alle politiche repressive dello Stato. Hanno reclamato un modello alternativo di sviluppo della città, comprendendo bene che i recenti sommovimenti malavitosi sono eco degli avvicendamenti ai posti di potere economico e politico della città.
Mentre si discuteva è arrivata la notizia di un corteo spontaneo che, partendo dalla Sanità, percorreva via Foria: la popolazione del quartiere ha deciso di protestare contro le autorità che, accampando pretestuosi motivi di ordine pubblico, vogliono vietare i funerali pubblici di Gennaro, da tenere nella mattinata di sabato 12.
I movimenti hanno sciolto l’assemblea per raggiungere il corteo e proporre alla popolazione e i comitati del quartiere Sanità una grande manifestazione unitaria anticamorra che percorra tutto il centro, dalla Sanità a Forcella, per la mattinata del 12.

By Riccardo Bruno

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