Il cinema neorealista in mostra a Torino

TORINO – La mostra dedicata al cinema neorealista, intitolata “Lo splendore del vero nell’Italia del dopoguerra”, è partita ufficialmente il 4 giugno 2015, al Museo Nazionale di Torino, nell’aula del Tempio della Mole Antonelliana, e si concluderà il prossimo 29 novembre.

L’esposizione, composta da 180 fotografie e documenti, 15 manifesti e 23 monitor, mostra sequenze tratte da 55 film, con 8 interviste esclusive a registi che raccontano il loro rapporto con il neorealismo. Verranno esposti anche capolavori del patrimonio mondiale del neorealismo, di artisti come Davide Ferrario, Martin Scorsese, Robert Guédiguaian, Bernard Tavernier e tanti altri.

L’evento è stato presentato il 4 giugno dal direttore del Museo Nazionale del Cinema, Alberto Barbera, coadiuvato da Grazia Paganelli e Fabio Pezzetti Tonion. Racconta, a distanza di 70 anni dal film “Roma città aperta“, la stagione che ha dato vita a quel movimento rivoluzionario che ha cambiato la storia del cinema. A raccontarla, su tre monitor, le testimonianze di scrittori famosi come Moravia, Godard e Pasolini, che esprimono le loro idee sul cinema neorealista. Le immagini scorrono, dividendosi in varie sezioni, passando da De Sica e Visconti a De Santis e Lattuada, fino ad arrivare agli anni ’50 e ’60 con le affermazioni professionali di artisti come Rosi, Castellani, Germi e Maselli.

Il neorealismo in mostra viene considerato una rivoluzione non solo estetica, che mostrava sul grande schermo l’Italia, una Nazione sofferente dopo gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e che voleva essere libera dal fascismo, dalla povertà e dall’emarginazione. L’Italia che aveva voglia di sognare con “Bellissima”, che voleva denunciare le ingiustize sociali con “Ladri di biciclette” e “Miracolo a Milano”. Nonostante siano passati anni da quella corrente cinematografica, il neorealismo ci parla ancora, perché ha influenzato, continua a influenzare, il cinema italiano e i linguaggi artistici.

By Martina Napolano

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