Pillow Fight. A Napoli si ‘combatte’ a cuscinate

NAPOLI – Sabato 14 novembre, Piazza del Gesù Nuovo ospiterà la II edizione dell’International Pillow Fight, la battaglia dei cuscini organizzata dall’associazione Erasmusland Napoli, per garantire un’esperienza internazionale e non convenzionale alla propria città.

“Una manifestazione non violenta, la parola d’ordine è amore”, così ha definito l’iniziativa Alessandro Canetti, presidente di Erasmusland Napoli, associazione di giovani ex Erasmus, da anni a supporto di studenti stranieri che vivono la città partenopea come meta di studio e soggiorno, attraverso progetti di mobilità.

L’esordio l’anno scorso. La battaglia ha attirato oltre mille adesioni sulla sua pagina Facebook, da parte di utenti attratti dall’idea di combattere lo stress a colpi di cuscino, così come accade nella vita degli studenti newyorkesi della Columbia University, che ha lanciato originariamente la Pillow Fight inserendola tra le sue attività periodiche, come rimedio contro ansia e stress da esami, vantando un seguito tra gli studenti di tutto il mondo. In seguito alle esperienze maturate all’estero, l’evento è stato esportato dal gruppo Erasmusland anche a Napoli, come punto di incontro tra studenti italiani e stranieri, e con tutti coloro che vorranno prendere parte a una morbida e divertente battaglia antistress che non ammette alcuna forma di violenza. I partecipanti infatti, affinché l’evento si svolga nella massima sicurezza, dovranno attenersi ad alcune semplici regole, la principale è questa: potranno essere colpite solo le persone in evidente possesso di un cuscino, che deve essere rigorosamente senza piume per evitare che la Piazza venga sporcata. In ogni caso, chiunque prenda parte all’evento è chiamato a contribuire alle pulizie che seguiranno la lotta.

La manifestazione avrà inizio alle ore 15:00 e durerà circa 15 minuti, nel corso dei quali ognuno potrà cogliere l’occasione per lanciarsi all’interno di un contesto terapeutico e goliardico, in un clima gioioso e spensierato.

By Miriam Lanzetta

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