La nuova strada del Caselli tra cultura e innovazione

NAPOLI – Scongiurata nell’ultima seduta del Consiglio Regionale, tenutasi il 13 febbraio scorso, l’approvazione del Decreto che sanciva l’accorpamento dell’Istituto Giovanni Caselli al Melissa Bassi, la dirigenza scolastica è ora pronta a rilanciare l’attività della rinomata scuola situata all’interno del Bosco di Capodimonte, con progetti e piani di lavoro volti a valorizzare l’unicità e l’incredibile storia dell’Istituto.

Il complesso fu riorganizzato nel 1961, nell’antica sede della Real Fabbrica della Porcellana fondata da Carlo di Borbone, al fine di continuare l’attività di produzione di porcellane, e ideare e sperimentare innovazioni nel settore. Ma a causa dei continui tagli all’istruzione pubblica, che prevedevano riforme finalizzate all’accorpamento di plessi al di sotto di una soglia massima di alunni, l’Istituto ha rischiato più volte di perdere la propria storia e la propria autonomia. Ma grazie alle numerose interpellanze, petizioni e interventi, anche del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, che in una lettera inviata al Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ha ribadito la sua volontà di preservare e sostenere l’unicità del lavoro svolto all’interno delle mura centenarie dell’edificio, i dirigenti hanno ottenuto la sospensiva del provvedimento.

Attualmente la prerogativa della dirigenza è quella di proporre un piano formativo che valorizzi le capacità degli studenti lavorando su piani paralleli, come è stato deliberato nell’ultima seduta, puntando al riconoscimento di Istituto raro. Il Caselli al riguardo proporrà un assetto organizzativo del tutto innovativo, basato su un piano di integrazione dell’Istituto nell’ambito lavorativo internazionale e non solo, con agganci alla Camera di Commercio e poli universitari.

Il progetto prevede: potenziamento delle ore di lavoro con l’introduzione di nuove materie tra cui marketing e storia del design; canali comunicativi con il Dipartimento di Design dell’Accademia delle Belle Arti e la creazione di un progetto trasversale mirato alla tutela del marchio delle Porcellane di Capodimonte. Ma tra le proposte operative più innovative è presente l’adozione, da parte del corpo docenti e studentesco, di aree storiche per la riqualifica e la manutenzione di ampi spazi nella zona del Centro e non solo. Allo stato attuale, nella scuola sono attivi i laboratori per le nuove attività formative. Tra i nuovi percorsi sono stati istituiti indirizzi di chimica, materiali e biotecnologie.

La tutela del Patrimonio storico e culturale dell’area partenopea gioca un ruolo fondamentale all’interno del panorama economico e sociale della Città. La rinascita e la promozione di un fiore all’occhiello dell’artigianato mondiale come l’Istituto Caselli, rappresenterebbe un ponte tra tradizione e progresso. Al riguardo, così si è espressa la docente Nadia La Fauci: “La dirigenza continuerà a lottare affinché il Caselli non muoia, e combatterà con i denti per proseguire il percorso della scuola come Istituto raro, conservando la propria autonomia.”.

By Federica Mandara

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