Comunità indiana a Napoli si prepara alla Festa del Raccolto

NAPOLI – Via Cervantes, 30 agosto. Ore 20.00: un cospicuo gruppo di uomini di etnia indiana si riunisce nella strada, si divide in due squadre e inizia così un allenamento notturno tipico della comunità Kerala (proveniente dal sud dell’India) per il tradizionale tiro alla fune, al centro della festività dell’Onam, la festa del raccolto indiana.
Lungo tutta la parte finale di Via Cervantes viene dispiegata una corda di canapa di una dozzina di metri: ai due estremi, due uomini si imbragano il torso e le braccia per avere maggiore presa sulla corda, il resto si dispiega per tutta la lunghezza della corda, in due formazioni contrapposte. Poi, ad un segnale convenuto, i due gruppi iniziano a tirare, ognuno verso di sé.
I ragazzi sudano, urlano, gli abitanti del quartiere assistono divertiti, qualche turista scatta foto, li incita o filma la scena. I vari confronti si risolvono con esiti alterni: a volte vince una squadra, a volte l’altra, in una gara che, quasi silenziosa, ma sicuramente entusiasta, dura un paio d’ore.
Interpelliamo uno dei partecipanti, ha una camicia brillante di raso rosso e sembra l’arbitro di gara: ci spiega che la comunità Kerala di Napoli si sta preparando per la tradizionale gara di tiro alla fune, che si terrà a Nocera, all’interno dei festeggiamenti dell’Onam, o festa del raccolto, giunta alla quarta edizione nella sua versione italiana.
L’Onam– ci spiegano-  è la ricorrenza annuale originaria della regione del Kerala, nel sud dell’India“. La festa, che cade tra la fine di agosto e settembre di ogni anno, ricorda l’età dell’oro del re Mahabali e coincide con il tempo del raccolto. Piatti della cucina tradizionale, danze, abiti sgargianti e prove sportive al centro dei rituali previsti da una ricorrenza concepita come un inno alla vita. Per l’occasione, la comunità indiana locale ha organizzato una seguitissima gara di tiro alla fune, attività dove sono messe alla prova forza e gioco di squadra; quelle a cui abbiamo assistito erano i pittoreschi allenamenti in vista dei festeggiamenti nocerini.

By Riccardo Bruno

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