Ziggy Stardust. La vera natura dei sogni

NAPOLI – E’ uscito giovedì 28 gennaio 2016, nelle librerie, il saggio di Luca Scarlini intitolato “Ziggy Stardust. La vera natura dei sogni” per “add editore”: un lavoro emblematico, riassuntivo della gran parte dei cambiamenti e dei lavori dell’intramontabile, camaleontica star David Bowie.

Inizialmente la figura del cantante viene incarnata in Lazzaro, figura totemica dell’uomo Bowie, simbolo della propria crescita, della propria affermazione, e ha quasi la stessa importanza della figura di Ziggy Stardust per la carriera del noto e compianto artista. Nel suo lavoro, Scarlini non traccia una biografia dell’autore, sebbene delinei e ripercorra i tratti e le influenze più importanti della sua carriera, a partire dagli esordi, per giungere poi all’eredità che il “Thin White Duke” ha lasciato di sé, con lo scenario cupo e torbido di “Blackstar”, sua ultima fatica discografica.

Le sue continue provocazioni, uno scenario ancora bigotto. Per le madri più scrupolose Ziggy era un cattivo esempio da seguire per i figli. Ciononostante Bowie/Ziggy riesce ad affermare il proprio ego e a guadagnarsi un posto nel Welfare State, allora agli albori. Ciò che a Ziggy comunque premeva era mettersi al riparo da uno stato di frustrazione e infelicità, affermandosi così come un esempio da ammirare, nonostante, come egli stesso afferma in un’intervista, “Non parlo per nessuno. Io non voglio rappresentare nessuno”.

Il suo tour, omonimo, segna e consacra la sua ascesa a dispetto dei flop di alcune date precedenti e unisce sotto il segno della musica, che in qualità di linguaggio comune a tutti si rende veicolo di notizia per il suo pubblico. Il compito del cantante è quello di annunciare la fine di tutto e preparare il mondo a godere del tramonto di tutte le sicurezze. Sotto questo aspetto Ziggy è anche messia, che si pone come fine quello di conquistare le masse attraverso la sua voce, la musica, e le stravaganze sceniche di cui egli stesso è stato simbolo per antonomasia. Il “glam” è stato infatti inaugurato grazie alle sue eccentriche e provocatorie trovate sceniche o artistiche, grazie anche alle influenze di nomi illustri quali a esempio Andy Warhol, il mimo Kemp (Lindsay Kemp è un coreografo, attore, ballerino, mimo e regista britannico – ndr) con i quali collaborerà; e grazie anche all’influsso del fratello, che gli farà apprezzare il suono del sax di Coltrane.

Il saggio si conclude con una sorta di chiusura di cerchio, che collega David Bowie, noto come Ziggy, come il Duca Bianco o semplicemente l’artista che ha affascinato tante generazioni unendo genitori e figli sotto il segno della sua musica, alla trama del romanzo di fantascienza del 1963 intitolato “L’uomo che cadde sulla terra” di Walter Tevis, che rappresenterebbe la sua ultima, nuova incarnazione.

Carmela Landino

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