No dell’Egitto alla proiezione di Exodus, versione “distorta” della Storia

IL CAIRO – Le autorità egiziane hanno vietato la riproduzione pubblica della pellicola americana Exodus in tutte le sale del Paese, in quanto racconta una versione distorta della storia biblica ambientata in Egitto. Il Ministro della Censura, Abdel Satar Fathi, ha spiegato alla testata “Al Watan” che una commissione preposta ha visionato il film e lo ha valutato come inadatto, in quanto propone “una visione distorta dei fatti religiosi e storici”.

La commissione ha, inoltre, espresso disappunto per la perpetuazione dell’errata leggenda secondo la quale gli Ebrei, popolo eletto da Dio, furono impiegati nella costruzione delle Piramidi di Giza. “Nella pellicola – ha dichiarato Fathi – gli antichi egizi vengono rappresentati come un popolo di demagoghi e torturatori, antisemiti e persecutori degli ebrei.”  Non è però questo l’unico motivo della censura da parte delle autorità: il film mostra, infatti, l’incarnazione di Dio nell’immagine di un bambino, un’idea alquanto blasfema per i fedeli musulmani, che non concepiscono l’idea di personificazione di Dio.

Exodus, nelle sale in Italia dal 15 gennaio 2015, è l’adattamento cinematografico del racconto biblico dell’Esodo, partendo dalla nascita di Mosé fino alla liberazione del popolo ebraico nell’Antico Egitto. Episodi di censura cinematografica si erano già verificati in Egitto in passato. Per citarne uno dei più recenti, ricordiamo la vicenda legata alla proiezione di Noah, film statunitense ispirato al personaggio biblico di Noè. Nel marzo scorso, gli esponenti dell’istituzione religiosa sunnita di Al Azhar avevano fatto pressione sulla commissione di censura egiziana per bandire la proiezione della pellicola americana, ottenendo però un sonoro fallimento. All’epoca fu il Ministro della Cultura, Mohamed Saber Arab, ad insistere sul concetto di libertà di espressione e a negare il divieto richiesto dai religiosi per violazione della legge islamica.

By Margherita Sarno

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