Napoli contro la segregazione razziale, con musica e filosofia

NAPOLI Assopace Palestina, Youth Against Settlement, About Naples e la startup Kosmopolis-Impresa Sociale Onlus hanno organizzato un tour di sensibilizzazione a sostegno della Open Shuhada Street Campaign, una campagna non violenta internazionale per protestare contro le misure di chiusura e di separazione messe in atto dal governo israeliano a Hebron e in tutta la Palestina.

Il tour, che a Napoli è iniziato mercoledì 28 febbraio e si è concluso giovedì 1 marzo, si è aperto con un’assemblea pubblica presso l’ex asilo Filangieri, dalle ore 17:30 alle 20:00, intitolata “Scuole contro l’apartheid”. La serata è continuata presso l’associazione About Naples-Bammanella, in Via Duomo 290, con un reading a cura di filosofia fuori le mura e la musica del gruppo  Rete Co’mar, Nyong e Nafrythm.

Giovedì 1 marzo si è svolta una mattinata di assemblee, dalle ore 10:00 alle 13:00, presso il liceo Don Milani, contro l’apartheid e con laboratori per l’attivazione di pratiche per processi di partecipazione dal basso, con performance finale di street art. Alle ore 18:00 il Comune di Napoli ha incontrato studenti, ricercatori, referenti di organizzazioni non governative, comunità di cittadini di origine straniera e rappresentanti della società civile. poco più di trenta minuti dopo, in Via Mezzocannone, la mensa occupata e ASD Stella Rossa hanno realizzato un’iniziativa di libertà per i prigionieri palestinesi, dove è stata proiettato il documentario di Al Jazeera “Hunger Strike”, per la prima volta tradotto e proiettato in italiano, sulle condizioni di detenzione dei palestinesi e sui loro strumenti di lotta.

Il tour si è concluso con una cena solidale, in collaborazione con ASD Stella Rossa, prima tappa di un percorso di raccolta fondi per un progetto molto più ampio: una cooperazione tra Napoli e AL Khali, città della Palestina, con l’obiettivo di promuovere lo sport femminile come pratica di lotta, resistenza ed empowerment. Al riguardo abbiamo rivolto le nostre domande a Vittorio Nicoletti Altimari, della Rete Co’mar.

Come sconfiggere l’odio razziale?

«La conoscenza reciproca é naturalmente la via del rispetto e della integrazione degli uomini. Se riusciamo a vedere le persone per quello che sono umanamente, e non per il colore della pelle, allora il razzismo scompare.»

Il suo ruolo in questo evento?

«Questo evento è stato pensato contro l’apartheid che esiste in Palestina, dove alcune aree sono proibite agli arabi. Prima se ne parlava in Sudafrica e ci fu la grande presenza ed esempio di Nelson Mandela. Noi faremo la nostra musica, che é frutto della collaborazione con artisti africani rifugiati politici Nyong Inyang, il gruppo Nafrythm e la Rete Co’mar, band napoletana che ha promosso l’iniziativa.»

Serena Costantino
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