Diritto alla casa. In attesa di un alloggio da 32 anni

NAPOLI – Vincenzo Angrisano vive in una casa in affitto, ma il 24 giugno scorso è stato sfrattato dal proprietario. A finire in strada tra qualche giorno saranno lui, la moglie, il figlio con moglie e prole, in totale 6 persone, tutti disoccupati. Vincenzo è in attesa dell’assegnazione di un alloggio dal lontano 1983, anno della sua prima domanda inviata al Comune di Napoli, all’ufficio assegnazioni case: infatti nel 1980 venne emesso il Bando pubblico per l’assegnazione di case destinate alle vittime del terremoto: 28.000 alloggi andati a ruba, lasciando fuori dalle assegnazioni migliaia di nuclei familiari in difficoltà, compreso quello di Vincenzo.

In seguito venne emesso un nuovo Bando, nel 1995, ma in quel caso le Istituzioni non ebbero la ‘sensibilità’ di inserire immediatamente in graduatoria coloro che rimasero fuori dalle assegnazioni degli anni ’80; e non comunicarono loro nulla, semplicemente venne affisso il Bando pubblico. Ovviamente Vincenzo, essendo costretto a portare avanti una famiglia e un lavoro per poter sopravvivere, è rimasto in attesa, speranzoso di notizie, per moltissimi anni riguardo le assegnazioni degli alloggi, anche perché quando si recava al Comune per chiedere gli dicevano “La domanda è arrivata, ci vuole tempo”, salvo poi rispondere così dopo anni: “La sua domanda non è più valida, è passato troppo tempo!”, ma nel frattempo il silenzio assoluto, nemmeno un telegramma, una telefonata, una nota per informare il cittadino che era inutile attendere e che avrebbe potuto invece partecipare al Bando del ’95, nulla. Poi di nuovo un Bando, nel 2010, e questa volta Vincenzo, scottato dalle precedenti esperienze, partecipa, e con lui anche il figlio: dopo aver inviato la domanda iniziano a far sentire il fiato sul collo ai funzionari del Comune di Napoli di Piazza Cavour 42, ma siamo già nel 2011: “Sì, avete ragione, avete aspettato per 28 anni, la vostra nuova domanda è arrivata, ma dovete aspettare ancora, probabilmente ci vorranno un paio di anni perché non c’è la graduatoria”. La storia si ripete? Eppure sembra che nell’attesa qualche casa, o alloggio temporaneo, sia stata assegnata in tutti questi anni, ma come senza graduatoria? Lo abbiamo chiesto a Gennaro Centanni, responsabile delle Politiche Abitative di SEL.

Dove sono le case per i cittadini in difficoltà?

«Devo premettere che in Italia gli ultimi governi, sia di centrodestra che centrosinistra, hanno abbattuto tutti i fondi a sostegno della costruzione di nuovi alloggi e dei contributi agli affitti. Non ci sono vere politiche abitative in atto e così gli Enti locali sono costretti ad adeguarsi. Ma detto ciò, c’è tanto da offrire a Napoli: alloggi da recuperare, suoli da concedere, immobili a uso differente da quello abitativo che possono essere assegnati, edifici come ex scuole in disuso per esempio»

Cosa si aspetta per recuperare gli alloggi?

«Alcune abitazioni sono state liberate, quindi ‘tombati’ gli ingressi con i mattoni, ma dopo due minuti vengono nuovamente occupate abusivamente, perché non esiste un’anagrafe né una graduatoria degli aventi diritto alle assegnazioni di alloggio, che consentirebbe di fare entrare in casa immediatamente il primo avente diritto, risparmiando così anche il denaro pubblico speso per ‘tombare’ le case sloggiate.»

Perché non ci sono le graduatorie?

«Per il Bando del 2010 ci sono circa 18.000 domande al Comune di Napoli da verificare. Ma l’Amministrazione, che ha uffici con poco personale, tende a dare priorità ad altro: volture, sfratti, tutte procedure che richiedono tempo.»

In 5 anni ancora non hanno trovato il tempo di valutare le domande e creare la graduatoria?

«E’ necessario potenziare gli uffici comunali e procedere immediatamente alla creazione di una Commissione per la valutazione delle domande pervenute, senza questi due passi nessun immobile può essere consegnato»

Il dubbio però è che di questa inefficienza del Comune di Napoli se ne avvantaggino gli ‘amici degli amici’, i raccomandati. E’ uno scenario realistico?

«A pensar male è peccato, ma spesso si indovina. Diciamo che se ci fosse una volontà politica di risolvere la questione le graduatorie sarebbero già pronte, così gli alloggi e le soluzioni per i cittadini in difficoltà abitativa.»

E intanto Vincenzo e la sua famiglia attendono fiduciosi. Probabilmente lo ritroveremo a dormire in qualche macchina fuori il Comune di Napoli o sotto un ponte: insieme a lui la moglie; i figli; i nipoti ormai adulti e i mobili di casa. Ma a pensar male, scommettiamo che le graduatorie per l’assegnazione degli alloggi usciranno poco prima delle elezioni per il nuovo Sindaco di Napoli?

Comments

  1. Salve a tutti ho letto che ci sono tante persone come me che sono state sfrattate perché non riescono a pagare un affitto io ho due figlie di qui una con problemi di entikap sono andata da Alessandro fucito a non ho risolto nulla fa passa la palla a d’altri non capisce i nostri problemi pensa solo a se stesso io è un anno e mezzo che non ho casa sono nel bando del 2011 ma se ne fregano di noi poveri vanno avanti solo i ricchi e chi tiene una spinta piazza cavur 42 Napoli ci vado tutti i mercoledì ma senza risultato spero che qualcuno con un cuore possa ascoltare e leggere col cuore questa lettera sono una mamma in difficoltà ci problemi ho appena avuto un’altra trombosi co un embolia polmonare lieve ma c’è lo chi come noi non desidera una casa vi prego fatemi sapere grazie❤️

  2. Buongiorno a tutti spero che Alessandro fucito si passi la mano per la coscienza solo questo vorrei dire io non ho chiesto soldi ma un tetto per le mie figlie grazie

  3. salve.Mi chiamo Carbone Giuseppe la mia situazione è la stessa di Vincenzo Angrisano ho ripetuto più volte la domanda ma nessuno fa il propio dovere per potere mettere a posto .non c è nè serieta nèprofessionalità ne responsabilità e nè giustizia .Ilpropio senso del dovere non cè ,è vergognoso.

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