Stato di Palestina. Pressione su Londra

LONDRA – La Svezia è stato il primo Paese dell’Unione Europea ad aver riconosciuto attraverso il voto la Palestina come Stato, nonostante l’opposizione del governo israeliano. Lunedì prossimo anche i deputati britannici voteranno una mozione storica al riguardo, per riconoscere, anche se solo simbolicamente, la Palestina come Stato indipendente. Il voto infatti non sarà vincolante, ma il fine è di mettere pressione al premier David Cameron: la Gran Bretagna attualmente non classifica la Palestina come Stato, ma sosterrebbe tale misura se ci fosse un accordo di pace israelo-palestinese (La Palestina non è riconosciuta come Stato membro ufficiale neanche presso le Nazioni Unite e altri organismi internazionali, ma è in ogni caso uno stato osservatore non membro dal 2012, nonostante la forte opposizione israeliana, americana e britannica – ndr).

Il deputato laburista, Grahame Morris, che sponsorizza la mozione, ha dichiarato alla Reuters: “E’ un voto contro la posizione del governo Cameron, ma non è un attacco contro di loro, sentiamo che ora è il momento di gridare ad alta voce che questo dovrebbe essere fatto. Non solo è un diritto inalienabile del popolo palestinese, ma riconoscendo la Palestina sarà come infondere nuova vita in un processo di pace che è in un vicolo cieco”.

Il voto di lunedì è molto sentito da entrambe le parti, tanto che ben 140mila sostenitori filo-palestinesi hanno contattato i loro parlamentari affinché votino a favore della mozione; mentre i gruppi filo-israeliani, tra loro le potenti lobby “Israele Advocacy Regno Unito” e la “Federazione Sionista”, hanno raccolto circa 2mila firme attraverso petizioni parlamentari per votare contro la mozione.

Il dibattito è fortemente cresciuto sulla scia della recente sanguinosa campagna militare di Israele che ha provocato la morte di oltre 2mila persone a Gaza e migliaia di feriti.

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