#StopBiocidio: Casalnuovo in marcia

CASALNUOVO – Ieri 13 febbraio si è tenuta la manifestazione Stop Biocidio, promossa da Marzia Caccioppoli e Gabriele Aiello. Il corteo, come stabilito, si è riunito in Piazza Mafalda di Savoia alle ore 16:30 preceduto da Gabriele Aiello e da Enzo Tosti del Coordinamento Comitato Fuochi e seguiti da una pattuglia della Polizia Municipale.

La manifestazione è proseguita per Via Napoli davanti al termovalorizzatore di Casalnuovo, situato nella vecchia fabbrica di cornici Comasa. L’inceneritore, attivo dal 2008,  è stato più volte oggetto di protesta da parte dei comitati ecologici locali per gli scarichi di sostanze tossiche emanati non solo dall’impianto, ma perfino dalle fognature antistanti. Anche ieri l’inceneritore emetteva una fumata bianca che non preannunciava niente di buono.

Non è la prima volta che i cittadini chiedono più chiarezza sulle modalità di funzionamento e sui materiali di combustione del termovalorizzatore, ma fino ad ora non hanno mai ricevuto risposta: “Se questa roba fa bene, invitiamo i responsabili della Comasa a venire qua a respirarla. Uscite fuori perché vogliamo sapere questo fumo cos’è!”, così Enzo Tosti al microfono.

I manifestanti ascoltavano la canzone “Terra mia” di Pino Daniele mentre il corteo proseguiva per Via San Marco, dove si è fermato per alcuni minuti a causa delle auto che intralciavano il passaggio dei cittadini, nonostante il corteo fosse autorizzato. Lì c’è stata un’animata discussione tra Enzo Tosti e la Polizia Municipale, accusata di non aver chiuso le strade creando difficoltà al corteo e causando un blocco alla circolazione per ore.

Nei pressi della scuola elementare di Corso Umberto I si è tenuto un flash mob per Antonio, il piccolo angelo di Marzia Caccioppoli, ricordato dai sui compagni di classe con striscioni e palloncini bianchi. Durante la manifestazione i numerosi giovani presenti hanno inneggiato cori contro le Istituzioni e, in particolar modo, contro Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania.

Dopo aver attraversato il Corso, il corteo si è fermato per dare spazio agli interventi dei diversi ospiti: su tutti l’associazione Libera, poi la parola è passata a Susanna, della rete Stop Biocidio di Chiaiano, la quale, rivolgendosi soprattutto ai giovani, ha detto: “Solo la lotta paga, nient’altro. Non abbiamo fiducia in nessuno, solo nelle nostre forze. Chi vuole venire dietro ci segua. Il futuro è nostro perché la terra non si tocca!”. Dunque è stato il turno del Dr Antonio Marfella, dell’Istituto Nazionale Tumori ‘G. Pascale’ di Napoli: “Chiedo scusa per la voce bassa, è peggiorata da quando siamo passati fuori alla Comasa”. L’oncologo ha sostenuto che è necessario recuperare il territorio, che significa lavoro, e lavoro significa cultura, perciò, rivolgendosi ai ragazzi: “Studiate, perché NESSUNO PUO’ DIFENDERE QUELLO CHE NON CONOSCE. CONOSCERE IL TERRITORIO SIGNIFICA AMARLO.”

Il successivo intervento è stato quello di un pediatra in prima linea per la difesa dei Diritti dell’Infanzia: “Il diritto ad un ambiente sano è sancito dalla Comunità Europea. Chiediamo solo un ambiente sano, NORMALE. Ma la normalità della vita ci viene continuamente negata”. Quindi al microfono hanno parlato poi quattro mamme ‘coraggio’, tra loro Marzia Caccioppoli, che ha ringraziato tutti “quelli che sono scesi in piazza, ma anche quelli che sono rimasti a casa, i compagni di Antonio, i cui passi sono stati spezzati.”, e ancora: “Qui ci sono i bambini che rappresentano il futuro. La vita è vostra e vi appartiene!”.

La manifestazione si è infine avviata alla conclusione con l’intervento di Gabriele Aiello, promotore dell’evento: “Oggi abbiamo scritto qualcosa nei libri di storia casalnuovese: abbiamo scritto che i cittadini NON CI STANNO PIU’!”, dunque una stoccata, con parole molto forti, circa le richieste dei cittadini che vogliono sapere di più sull’inceneritore e la Ramoil, la Raffineria Meridionale di Oli Lubrificanti, situata a Casalnuovo: “Io non posso morire,  NON VOGLIO MORIRE! C’è gente che ancora ride della ‘Terra dei Fuochi’  che morirà nell’ignoranza, senza sapere che esiste ed è qui, a Casalnuovo.”.

L’ultimo intervento è di Enzo Tosti che ha ricordato che “La ‘Terra dei Fuochi’ nasce 30 anni fa a causa di un intero sistema industriale che non ha tenuto conto dell’ambiente e della vita umana. L’Italia intera soffre a causa di industrie che producono veleni e morte. La colpa non è solo della camorra, ma anche di una classe politica inadeguata e collusa, asservita al potere degli industriali.”.

La manifestazione si è chiusa con la promessa dei cittadini di ritornarne in piazza se non si farà chiarezza sul termovalorizzatore e sulla Ramoil, perché tutti hanno diritto alla VITA , ALLA VERITA’ E ALLA GIUSTIZIA.

By Ilaria Nebulosi

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