Crisi economica: in Italia come nell’800, nei boschi a cercar legna da ardere

ROMA – A sbugiardare la frase “Gli italiani si stanno arricchendo” del premier Renzi, contenuta nel suo discorso di fine semestre europeo a guida italiana, arrivano implacabili i dati Istat sul consumo medio annuale del legname usato nel nostro Paese per il riscaldamento domestico e l’acqua calda a uso sanitario: 17 milioni di tonnellate di combustibile proviene dai boschi, pari a 3,2 tonnellate pro capite. Più di 1 famiglia su 5 in Italia usa legname per scopi energetici. Il consumo di legna è ovviamente più elevato nei Comuni di montagna, più del 40% delle famiglie; ma i consumi sono molto elevati anche in Sardegna, circa il 39% delle famiglie; e in Umbria e Trentino Alto Adige, circa 1 famiglia su 2.
Gli italiani dunque, a causa della crisi, si riscaldano accendendo il caminetto: secondo i dati Istat, il totale della legna bruciata ogni anno coincide con la spesa media della famiglia italiana destinata alla fornitura di energia elettrica e gas GPL. Al riguardo il Sud, in netta difficoltà economica, contribuisce al consumo di legna per energia e riscaldamento con una media del 22% delle abitazioni. Sempre secondo l’Istituto di statistica italiano, come accadeva nell’800, ci si rifornisce di legna da ardere nel camino direttamente nei boschi o dove capita, infatti la metà delle famiglie del Sud non compra la legna dai rivenditori, ma si arrangia raccogliendo da sé rami e tronchi, correndo il rischio di bruciare anche legna trattata chimicamente e dunque tossica.
Gli italiani si stanno arricchendo? Forse quelli che conosce Renzi.

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