Egitto: Legge vieta a impiegati governativi di parlare di politica a lavoro

IL CAIRO – Il Ministro per le Riforme egiziano, Ashraf al Arabi, ha spiegato alcuni passaggi della nuova legge egiziana sul lavoro. In particolar modo, questa recente emanazione ha destato scalpore per la sezione riguardante gli impiegati al servizio pubblico, ai quali sarà fatto divieto di trattare argomenti politici sul luogo di lavoro. I funzionari governativi dovranno essere inoltre neutrali politicamente, sebbene gli sia permesso di entrare in un partito, a patto che questi non sia considerato illegale.

“La nuova normativa – ha chiarito il Ministro al Arabi – è severa per alcuni versi, ma presenta anche vantaggi come la promozione degli impiegati ogni tre anni invece che ogni otto.”. La legge appena emanata si pone l’obiettivo di sradicare la corruzione e di snellire l’aspetto burocratico nell’apparato amministrativo dello stato egiziano, oltre che facilitare l’erogazione di servizi pubblici ai cittadini. Il Ministro per le Riforme ha riportato i dati che hanno motivato alcune modifiche alla legge già esistente, come il rendimento dei funzionari pubblici. Questi ultimi, sebbene eroghino un servizio definito dalla popolazione di qualità scarsa ed inadeguata, ricevono dei rapporti eccellenti sullo svolgimento della loro professione. Ciò dipende dall’intrinseco collegamento tra queste relazioni e lo stipendio percepito. La nuova norma prevede una maggiore trasparenza ed onestà nella stesura dei report e il licenziamento per chi non raggiunge un punteggio minimo nella valutazione generale. I dirigenti che non adegueranno il proprio operato ai criteri imposti dalla rinnovata legge saranno previamente ammoniti con una decurtazione di stipendio, per poi essere licenziati in caso di mancato miglioramento.

Altra importante novità, secondo le modifiche apportate alla normativa, un ministro potrà incaricare un direttore di dipartimento per tre anni e un sottosegretario per quattro anni, in modo da non interrompere il lavoro del ministero nel caso in cui cambiassero i vertici.

By Margherita Sarno

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