No Trident. Padre Zanotelli: “Siamo sull’orlo della III guerra mondiale!”

NAPOLI – Il 24 ottobre a Napoli, alle ore 14:30, da Piazza del Gesù è partito il corteo pacifista promosso dai Comitati No Trident per manifestare contro l’esercitazione NATO Trident Juncture 2015.

Alle ore 15:00 di un sabato assolato, una folla, lentamente cresciuta fino a raggiungere un corteo di circa 5mila persone, si è radunata in Piazza del Gesù per manifestare contro il militarismo della NATO, che con le esercitazioni previste dalla Trident Juncture 2015 impegneranno fino al 6 novembre più di 40mila soldati, 200 aerei bombardieri, navi da guerra, installazioni e manovre di guerra per tutto il Mediterraneo, spendendo cifre talmente folli che il loro ammontare è rigorosamente coperto dal segreto.

Pura follia, soprattutto in tempi di crisi come questi, e Padre Alex Zanotelli, in primissima fila nella manifestazione è stato subito chiaro: «Siamo sull’orlo del precipizio. Queste sono le prove generali di una prossima guerra. In Europa rischiamo un conflitto tra Usa e Russia. E se avvenisse, sarebbe un conflitto nucleare!».

IN TUTTO IL MONDO VENGONO SPESI 5 MILIARDI DI EURO AL GIORNO PER LE SPESE MILITARI, IN ITALIA VENGONO SPESI PER SCOPI MILITARI 30 MILIARDI L’ANNO, cioè più dell’importo della prossima legge finanziaria. È contro questa prospettiva che a Napoli, dopo tantissimi anni, si è avuto un primo vero corteo pacifista di rilevanza nazionale. La partecipazione è stata enorme, sono pervenuti comitati da tutta Italia: i No Muos siciliani, i NoDal Molin di Vicenza, i Cobas, hanno sfilato le associazioni degli extracomunitari che collaborano con gli USB, i comitati di Palestina libera che hanno esposto la bandiera nazionale palestinese sul Maschio Angioino, centri sociali napoletani, gruppi di associazionismo cattolico e tanti altri.
Il corteo, che ha sfilato per ore lungo Via Toledo fino a Piazza Plebiscito, era guidato da una camionetta della FIOM Campania, che ha spiegato i fini della manifestazione: “Schierarsi contro la guerra che i Paesi imperialisti occidentali conducono su due fronti: con le bombe e con la guerra guerreggiata nel vicino Oriente, per creare morte, distruzione e povertà nei nostri Paesi tramite lo sfruttamento sui posti di lavoro, tramite l’economia dei tagli che colpisce scuola, sanità e i servizi essenziali, rendendo la vita impossibile per larghissime classi della popolazione. In tutto questo, i poteri forti creano tramite la propaganda anche una guerra tra poveri, tra la popolazione disagiata italiana e gli immigrati che fuggono dalla guerra”.

Pacifismo quindi, quello invocato dal corteo, ma anche guerra allo sfruttamento, all’emarginazione, al razzismo. Il corteo, che ha vissuto anche un veloce passaggio del Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha lanciato un appello a tutti i partecipanti perché nasca, a partire da Napoli, un vasto movimento pacifista nazionale e internazionale. La manifestazione si è chiusa con la consegna al Prefetto di una lettera ufficiale contenente tre punti essenziali delle motivazioni dei manifestanti:
– Dare immediata attuazione alla delibera comunale che prevede la denuclearizzazione dei porti di Napoli.
– Liberare le servitù militari (Territori o beni, del settore pubblico o privato, che in determinati momenti viene sequestrato e destinato a scopi militari – ndr) sul territorio di Napoli e riadattarle per scopi sociali.
– Dura critica al Governo per le spese militari e il suo intervento nelle politiche imperialistiche.
Napoli dunque è pacifista, sempre.

By Riccardo Bruno

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