Zonazione viticola a scala aziendale a Futuro Remoto

NAPOLI – Si parlerà anche di zonazione viticola a scala aziendale a “Futuro Remoto“, la manifestazione di diffusione della cultura scientifica e tecnologica giunta quest’anno al suo 29° appuntamento napoletano, e per la prima volta a Piazza del Plebiscito dal 15 al 19 Ottobre 2015.

Il team di ricerca, composto da studiosi del CNR ISAFOM, l’Istituto per i sistemi Agricoli e Forestali del Mediterraneo di Ercolano, e dal Dipartimento di Agraria di Portici, in provincia di Napoli, illustreranno a curiosi ed esperti le nuove tecniche di analisi del suolo che, partendo da immagini satellitari e piattaforme WEB-GIS (Geographical Information System), arriverebbero fino all’utilizzo di sonde per il monitoraggio idrico dei suoli per la valutazione lo stress idrico delle piante.

La zonazione viticola, affermatasi come disciplina scientifica solo negli ultimi anni, rappresenta uno studio integrato che mira a suddividere il territorio in funzione della sua vocazione alla coltivazione della vite. È noto infatti che la qualità del vino dipende strettamente dall’integrazione delle caratteristiche ambientali di una zona con l’adattamento di un vitigno a queste. Al riguardo abbiamo  raccolto la testimonianza del Dottor Piero Manna, ricercatore del CNR ISAFOM di Ercolano: «L’obiettivo è quello di individuare sottogruppi di terreni simili dal punto di vista fisico e chimico. La novità della nostra ricerca consiste nel fatto che per la prima volta effettuiamo i rilevamenti su scala aziendale e non su territori vasti. Quindi siamo scesi ancora più nel dettaglio».

Negli ultimi anni sempre tagli ai fondi per la ricerca. Questa è una scommessa per il territorio campano?

«Negli ultimi anni ci siamo rivolti sempre più a progetti Europei ottenendo finanziamenti con cui abbiamo sostenuto i nostri giovani collaboratori. In Italia le cose sono statiche, c’è scarso turnover e la maggior parte dei ricercatori viene stabilizzata solo dopo i 40 anni»

Una soluzione potrebbe essere l’approccio multidisciplinare?

«Sì, nel nostro progetto fanno parte pedologi, idrologi, geologi e ingegneri informatici»

Viste le sempre maggiori esigenze del consumatore e del produttore, l’integrazione tra vitigno e ambiente non può essere più un fattore trascurabile. Analisi sempre più sofisticate permetteranno in un futuro ormai prossimo di conoscere anzitempo la predisposizione di un terreno, all’interno della stessa area aziendale, alla coltivazione della vite, al fine di fornire al consumatore un prodotto sempre più integrato alle caratteristiche ambientali del territorio a cui appartiene.

Clemente Cipresso

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