UNICEF. Troppi bambini migranti senza tutela

ROMA – Il numero di bambini rifugiati e migranti è aumentato tantissimo. Si stima che circa 700 ragazzini al giorno cerchino asilo in Europa. Al riguardo l’UNICEF ha identificato cinque gruppi di bambini vulnerabili: i neonati, i minorenni con disabilità, i dispersi, gli abbandonati e gli adolescenti non accompagnati. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia è attiva per tutelarli.

Secondo l’UNICEF è senza precedenti il numero totale di bambini richiedenti asilo e migranti nell’Unione Europea, è dunque necessario aumentare le misure di protezione per questi soggetti. A sostegno di questi cinque gruppi di bambini vulnerabili sono intervenute anche alcune autorità governative come l’UNHCR, la Croce Rossa e gli operatori per la protezione umanitaria: insieme all’UNICEF hanno ideato un piano da attivare con urgenza che prevede di proteggere, soprattutto durante l’inverno, bambini piccoli e neonati da malattie e morti, evitando cambiamenti imprevedibili durante le procedure alla frontiera. L’UNICEF richiede inoltre adeguate strutture e servizi specializzati per bambini con disabilità e con necessità particolari. Infine, per impedire ai bambini di essere separati dalle loro famiglie o da chi si prende cura di loro durante il viaggio in fuga dalle guerre e dalla povertà, è importante garantire un adeguato controllo da parte degli operatori sociali e degli interpreti utilizzando anche un sistema per rintracciare le famiglie. Tutto ciò è fondamentale per tutelare i bambini abbandonati ed evitare che finiscano nelle mani di trafficanti e di bande criminali, o che subiscano violenze, abusi e sfruttamento sessuale, e altrettanto importante è richiedere assistenza e protezione di un qualificato tutore da individuare a cura dei servizi sociali per i minori.

Per gli adolescenti non accompagnati invece, che rimangono nei centri di accoglienza per mesi mentre le loro richieste di asilo vengono esaminate, l’UNICEF richiede che siano aumentate le misure per la loro sicurezza: servizi igienici separati, illuminazione adeguata, personale di aiuto disponibile 24 ore su 24 e altro ancora.

“Questi giovani sono determinati a ottenere una vita migliore per loro stessi, ma il loro futuro è in bilico mentre attraversano l’Europa. Non possiamo deluderli. La domanda per noi è: siamo pronti per questo? L’Europa è adatta, saremo in grado di dare a questi bambini il futuro per cui stanno rischiando la vita?”, ha chiesto al riguardo Marie-Pierre Poirier, Coordinatore speciale UNICEF per la crisi dei Rifugiati e Migranti in Europa. Ma soprattutto, come si sposerà questa umanitaria esigenza con le richieste di sicurezza dei Paesi membri europei sull’onda emozionale degli ultimi attentati di terrorismo in Francia?

By Ilaria Nebulosi

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