UE e immigrazione: la Germania stanzia fondi e incassa accuse dalla Francia

 

Berlino- La Germania stanzia 6 miliardi di euro per fronteggiare gli arrivi record dei migranti nel Paese. La cancelliera tedesca Angela Merkel si dice orgogliosa per l’accoglienza verso i migranti manifestata dai suoi cittadini. Anche perché questo flusso migratorio di rifugiati andrà a ridisegnare l’intera demografia del Paese: dunque meglio creare un’integrazione positiva.

 Una metà servirà a livello di bilancio federale; altri 3 miliardi sono invece destinati a stati e governi locali per gestire in loco l’accoglienza dei richiedenti asilo. Luoghi di accoglienza che, però, risultano spesso sotto il mirino di gruppi xenofobi, l’altra faccia dei cittadini tedeschi, a quanto pare. L’ultimo caso risale proprio alla scorsa notte, nella città di Rottenburg, nel sud-ovest della Germania, dove una struttura abitativa temporaneamente destinata ai migranti è andata in fiamme. Gli 80 rifugiati che vivevano nella struttura sono stati evacuati e cinque persone sono rimaste ferite e intossicate.

La Merkel ha sottolineato la possibilità, di questo passo, che i flussi migratori mutino l’intera demografia del Paese. “Dobbiamo fare in modo che questo cambiamento sia positivo” ha detto la cancelliera tedesca, sostenendo l’importante impegno ad integrare al meglio chi arriva in Germania. Ribadisce, però, ancora una volta, che i controlli e le registrazioni, che ci si auspica avvengano ai confini dell’Europa, devono stabilire chi non necessita di protezione e chi, quindi, va rispedito indietro.

Dall’altra parte dell’Europa,  arriva l’accusa della francese Marine Le Pen, leader del Front National, contro la Merkel. L’immigrazione di massa, secondo Le Pen, consentirebbe alla Germania di reclutare i suoi nuovi schiavi, per un’economia che riuscirebbe a permettersi ancora una volta di abbassare i salari.

Un’accusa pesante, verso la nazione con l’economia più forte d’Europa. Ma sarebbe forse un buon compromesso per tutti, quello che vede i richiedenti asilo accolti e poi ‘funzionali’ alla ricchezza, culturale ed economica, di un Paese

Camilla Esposito

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