Trapianti. A Napoli la II edizione di “Partenope Dona”

NAPOLI – Dal 7 al 13 maggio si è svolta la settimana “Partenope dona”, giunta alla sua II Edizione. L’iniziativa, dedicata alla sensibilizzazione della donazione degli organi, è stata organizzata da AIDO Napoli, dal Centro Regionale Trapianti e da Naposole, con il contributo di tante associazioni e della V Muncipalità di Napoli.

Una settimana dedicata alla sensibilizzazione della donazione degli organi, con tantissimi eventi targati “Partenope Dona”, incluso un palco con esibizioni musicali in Piazza Vanvitelli e i gazebo delle associazioni per il dialogo con i cittadini in Via Scarlatti. La manifestazione ha interessato tutta la città di Napoli, per ribadire che il trapianto è innanzitutto una questione di cultura. Una settimana che ha coinvolto l’Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule – Napoli; Naposole; le associazioni; la V Municipalità di Napoli, ma anche tanti protagonisti del percorso trapiantologico come il CRT, i coordinatori e gli operatori sanitari, con momenti di informazione e aggregazione, seminari, giornate di prevenzione, eventi musicali e di prosa. Per citarne alcuni: “la vita è il dono più bello che ci sia”, che ha avuto luogo al Palapartenope con gli interventi degli alunni di diverse scuole di Napoli; “donazione degli organi: l’opportunità di una scelta di vita e per la vita”, presso l’aula di Presidenza della facoltà di medica e chirurgia in Via Costantinopoli 104, a cura dell’Università L. Vanvitelli e AITF; “informare per conoscere: la donazione e il trapianto”, presso il Tribunale di Napoli, a cura dell’ordine degli avvocati di Napoli. E poi lo spettacolo in Piazza Vanvitelli, il concerto organizzato per promuovere e diffondere la cultura del trapianto; e a pochi passi, in Via Scarlatti, banchetti informativi sulla donazione di organi e tessuti.

Come si evince dal testo “Donazione e trapianto di organi e tessuti. Interrogativi e risposte” dell’AIDO, nel mondo più di 585.000 persone vivono con un trapianto di rene, 121.000 con un trapianto di fegato, 66.000 con un trapianto di cuore e 28.000 con un trapianto di pancreas; grazie a strutture stabili, il prelievo, il trasporto, il trapianto e le terapie successive sono realizzabili in tempi utili e in modo efficace. Gli interventi hanno alte probabilità di successo e più dell’80% dei trapiantati di cuore, fegato, pancreas e polmone a 5 anni di distanza dal trapianto hanno una vita quasi normale. I tempi di sopravvivenza, grazie ai progressi della tecnologia medica e della farmacologia, continuano a migliorare. Ciononostante si continua a morire prima di poter usufruire dell’intervento o a soffrire per le sedute di dialisi a causa della mancanza di organi; dietro questa carenza le motivazioni più importanti sono paura e ignoranza. È necessario avvicinarsi alla questione e conoscerne i problemi per poi giudicare secondo la propria coscienza. Al riguardo abbiamo rivolto le nostre domande a Loredana Pulito, presidente AIDO – Napoli.

Ci descrive “Partenope Dona”?

«E’ una settimana dedicata alla donazione degli organi, con tutte le associazioni di settore, con il sostegno della V Municipalità, del Comune di Napoli e della Regione Campania. Parlare di donazione è un obbligo perché la donazione dev’essere innanzitutto cultura. A Napoli ci sono ancora tante opposizioni, noi dobbiamo fare in modo che le persone capiscano che donare è prolungare la vita, aiutare tante persone malate in attesa di un trapianto facendole vivere nuovamente; donare è un gesto d’amore. Abbiamo avuto l’appoggio delle Istituzioni: il Sindaco ci è stato accanto in tutto, sposando la nostra battaglia già cinque anni fa, quando in città è nata l’AIDO. Allo stesso modo la Regione ci ha fornito un grande sostegno.»

La situazione nel napoletano?

«Le donazioni non sono ancora alte perché la scelta non viene fatta in vita; demandano il compito ai familiari che in quel momento sono presi da tante emozioni e il più delle volte si oppongono alle donazioni. Poter compilare l’atto e diventare donatori nel momento in cui si può decidere è la cosa migliore.»

Come raggiungere AIDO Napoli?

«La nostra sede è a Via Blundo 54, le persone possono contattarci anche sulla pagina Facebook; per chi volesse compilare l’atto, questo è scaricabile dal sito dell’AIDO. Dopo averlo compilato va spedito alla nostra sede, a Napoli. A quel punto noi raccoglieremo la volontà del donatore, inseriremo i suoi dati nel database collegato al Ministero della Salute e il donatore riceverà a casa un tesserino, gratuitamente.»

Cosa risponde a chi ha dubbi riguardo la donazione?

«Per noi è fondamentale l’informazione, il nostro lavoro come associazione è divulgare e rispondere ai dubbi, spiegare che attorno a un momento di donazione, quindi di prelievo e trapianto, ci sono ben 100 persone che lavorano per far sì che una persona riceva questo dono. Ed è coinvolta anche la Polizia, eventualmente le Ferrovie dello Stato, il trasporto aereo. Rispetto alla donazione c’è un’assoluta trasparenza; ci sono calcoli matematici, algoritmi, non c’è margine di errore. Dobbiamo ringraziare la Sanità Campana, abbiamo delle eccellenze, dei Centri per il Trapianto che sono le nostre eccellenze, come i medici, rianimatori, coordinatori, tecnici, persone che hanno spostato la causa.»

Qual è l’importanza della donazione?

«Un donatore, la cui morte cerebrale è stata attestata, salverà presumibilmente 7-8 vite; una cosa eccezionale. Queste persone riacquistano la vita e, chi ha ricevuto questo dono, vive con un rispetto assoluto della persona che ha donato. All’interno del proprio corpo c’è un regalo, un dono che porta la persona ad apprezzare doppiamente la vita.»

Dario Quattromani

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