Teatro. Dal 9 marzo il nuovo laboratorio teatrale di Alessandra Asuni

NAPOLI – Venerdì 9 marzo a Napoli, in Vico del fico al purgatorio 35 dalle ore 15:00 fino alle 21:00, avrà inizio un nuovo laboratorio teatrale condotto dall’attrice e regista Alessandra Asuni. Il percorso, strutturato in tre appuntamenti formativi mensili, sarà rivolto ad attori, danzatori e cantanti con l’obiettivo di sviluppare la personalità dei partecipanti e la loro capacità di comporre, verterà inoltre sul tema delle radici, intese come parte imprescindibile del processo di crescita. Al riguardo la regista di origini sarde, che ha iniziato a lavorare nel 2012 a Forcella collaborando con Marina Rippa e un gruppo di donne per il lavoro “Pè Devozione”, ha risposto alle nostre domande.

Gli obiettivi del laboratorio teatrale?

«Il laboratorio è aperto ai professionisti: attori, cantanti e danzatori, ed è un tipo di studio che apre le porte al mio modo di fare teatro, qualcosa che si imparenta con l’antropologia e con il rito, inteso come espressione sacra. Il mio lavoro è stato influenzato da alcuni incontri, in particolare studio a Parigi con gli attori di Peter Brook e con Rena Mirecka. Quello che siamo lo portiamo sulla scena e se scopriamo quello che siamo possiamo offrirlo. Ieri ascoltavo Ezio Bosso (Compositore e pianista – ndr) e a un certo punto ha detto qualcosa sulle radici, sul cercare e nutrire le proprie radici: “Per essere moderni, per potersi rinnovare, bisogna riconoscere le radici, trovare le radici e non reciderle, quando uccidiamo una radice uccidiamo noi stessi, le radici le possiamo nutrire e far allargare”»

Come sarà articolato?

«Il laboratorio sarà un appuntamento fisso fino a giugno, con 3 giorni consecutivi e intensi. Oltre una serie di passaggi di studio, metterò l’accento sulla capacità di comporre. Sono per l’attore-autore e avere la necessità di raccontare qualcosa per me è fondamentale, e questo qualcosa deve avere un potere taumaturgico, quel potere di rivelare senza il bisogno di dire, di dire esplicitamente, perché ognuno ha la sua ‘risposta’, ed è parte del mistero.»

Serena Costantino
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