Solidarietà. A Napoli il corteo “Gerusalemme è la Capitale della Palestina”

NAPOLI – Venerdì 22 dicembre alle ore 16:00, da Piazza Plebiscito è partito il corteo “Gerusalemme è la capitale della Palestina”, organizzato dalla Comunità Palestinese Campania. La manifestazione è nata come segno di protesta in seguito alla dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, di voler trasferire l’Ambasciata USA dalla città di Tel Aviv a Gerusalemme, e così riconoscere proprio Gerusalemme come Capitale d’Israele.

La decisione ha scatenato proteste internazionali, lo status di Gerusalemme è infatti uno dei punti più importanti dei contrasti fra israeliani e palestinesi. La città oggi risulta divisa a metà: la parte ovest sotto il controllo di Israele, mentre quella est, che dovrebbe appartenere ai palestinesi, è occupata dallo stato israeliano dalla Guerra dei Sei giorni, il conflitto combattuto da Israele contro l’Egitto, la Siria e la Giordania.

Giovedì 21 dicembre, l’Assemblea generale dell’ONU, organo che rappresenta tutti gli Stati membri del mondo, ha approvato una risoluzione che chiede agli Stati Uniti di rivedere la decisione di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele: dal conteggio delle votazioni è emerso che 128 Paesi hanno votato a favore di questa richiesta, nonostante la minaccia di Trump di tagliare i finanziamenti americani ai Paesi ‘ribelli’.

Intanto diversi gruppi per la liberazione della Palestina hanno organizzato manifestazioni e proteste, sventolando bandiere palestinesi e lanciato slogan per Gerusalemme capitale. Anche Napoli ha voluto mostrare solidarietà al popolo palestinese, mostrando il proprio malcontento in merito alla decisione di Trump, organizzando il corteo “Gerusalemme è la capitale della Palestina”.

Dal momento in cui sul futuro della Palestina convergono problematiche e alleanze che tendono a destabilizzare l’intero Medio Oriente e la stessa idea di Diritto Internazionale, l’evento è nato proprio per lanciare un messaggio ben chiaro: bisogna prendere coscienza della questione per comprenderne a fondo la gravità. È necessario dunque partire dal riconoscimento del Diritto di ciascun popolo all’autodeterminazione e alla lotta per la liberazione dall’oppressione, al fine di riuscire a smascherare i sistemi di oppressione e di occupazione.

Antonella Izzo

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