Scuola. Sostegno ai bambini disabili ‘volutamente’ in ritardo

NAPOLI – Riceviamo spesso segnalazioni dai nostri lettori, oggi pubblichiamo la denuncia di Loretana Rosso, un’insegnante di sostegno che ha avuto il coraggio di mettere per iscritto una delle tante realtà delle scuole italiane: movimenti poco chiari, non trasparenti, che avvengono nelle segreterie e negli uffici di presidenza delle scuole durante la convocazione dei supplenti e degli insegnanti di sostegno, azioni che potrebbero ricadere in un illecito penale per omissione di atti d’ufficio, concussione, corruzione e quanto altro eventualmente ravvisabile ai danni della pubblica amministrazione e dell’individuo che ha estrema necessità dell’attività di sostegno, il bambino disabile.

In breve, a settembre, all’avvio dell’anno scolastico, gli istituti inviano le comunicazioni per conoscere la disponibilità dei docenti per le supplenze, comunicando il numero di cattedre disponibili. Ma non tutti lo fanno a settembre (Non esiste una norma che obbliga a chiamare i supplenti nello stesso giorno o comunque entro un determinato giorno – ndr), in casi estremi dopo mesi: il fine sarebbe di far scorrere la graduatoria dei docenti con maggior punteggio, collocati evidentemente ai primi posti di ‘chiamata’ e dunque immediatamente convocati da altri istituti scolastici, per poter poi indisturbati, a distanza di tempo, chiamare amici e parenti del personale di segreteria o del Dirigente scolastico che hanno magari un punteggio molto basso e vivono nelle immediate vicinanze della scuola. C’è del dolo in queste azioni? Forse sì: secondo noi la ‘chiamata’ in alcuni casi potrebbe essere volutamente ritardata dal personale amministrativo e scolastico.

Ad essere penalizzati non sono solo i bambini disabili, ed è estremamente grave e immorale che perdano l’empatia instaurata con il precedente docente e la continuità didattica, bambini che spesso restano in attesa del sostegno perdendo settimane fondamentali per la loro formazione, ma anche l’Amministrazione pubblica e i docenti che, con maggior punteggio in graduatoria, non possono liberamente scegliere in quale istituto prestare il loro servizio, costretti magari a recarsi in scuole distanti 40 km da casa o su un’isola, pena il depennamento dalla lista della scuola.

Della lettera dell’insegnante di sostegno Loretana Rosso, che pubblichiamo integralmente nelle foto in allegato all’articolo, evidenziamo i seguenti passaggi: “Alla fine dell’anno, come spesso accade, i genitori chiedevano a me ed alla collega se saremmo tornate a settembre, perché i loro figli si erano trovati bene con noi, ma noi rispondevamo che purtroppo ad oggi la necessità di continuità didattica, soprattutto in un campo delicatissimo come il sostegno, è qualcosa che ancora sfugge alla logica dei numeri delle graduatorie (…) Che poi questo docente cambi ogni anno, senza garanzia che il successivo instauri un buon rapporto empatico con l’alunno disabile, alla Legge poco importa. (…) Con molto stupore appresi che le disponibilità di cattedre dichiarate per quella scuola erano molto limitate, alla data della mia convocazione solo due, una nella sede centrale (proprio la mia classe) ed una nella sede succursale dell’Istituto. Purtroppo queste due cattedre furono scelte da persone che si trovavano prima di me in graduatoria, come era nel loro pieno diritto (…) L’indomani, tuttavia, seppi che la docente in questione non aveva preso servizio nella sede centrale bensì nella sede succursale, dove era andata anche l’altra docente che aveva scelto l’altra delle due cattedre disponibili. Era chiaro che almeno una cattedra non era stata dichiarata al Provveditorato oppure che quest’ultimo aveva commesso un errore nella pubblicazione delle cattedre disponibili. A quel punto feci un ricorso al Provveditorato (…) Nel frattempo io avevo preso servizio e firmato il contratto nella nuova scuola che avevo scelto dopo che era venuta meno la possibilità di tornare nel vecchio istituto. (…) Dopo circa 15 giorni dalla convocazione alla quale ero stata presente, il Provveditorato ha pubblicato un nuovo calendario di convocazioni per i docenti che si trovano con punteggio inferiore al mio. La novità che ha destato in me molto stupore è che questa volta non solo risultano disponibili cattedre in Istituti di Napoli e provincia che nella precedente convocazione non erano dichiarate, ma nel mio precedente Istituto, proprio quello, ci sono non una o due ma ben sette cattedre di sostegno! (…) Sette cattedre in un solo Istituto (…) alla luce solo a fine novembre?

Per quanto denunciato, invitiamo le Autorità competenti ad approfondire l’accaduto, e che sembra accada regolarmente nel Sistema scolastico italiano, a danno dei bambini disabili e dei lavoratori.

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