Salute. Ad Aversa è nata la “Casa del Donatore”

AVERSA – Giovedì 29 giugno è stata inaugurata la sede della “Casa del Donatore” in via Orazio 1, ad Aversa, Comune dell’area metropolitana di Caserta, nato dalla collaborazione di AVIS Casoria, l’Associazione Volontari Italiani del Sangue.

Una struttura con tecnologie e metodologie innovative, destinata a ospitare come punto d’incontro tutti i donatori e volontari per agevolarli nel loro percorso, in cui si effettueranno donazioni di sangue, di plasma e attività di prevenzione gratuite in diversi campi quali la cardiologia, la senologia, la ginecologia. In sede, il progetto è integrato da una nuova opportunità per la vita, ovvero nasce un nuovo polo di reclutamento per donatori di midollo osseo, dove sarà possibile effettuare il prelievo per la tipizzazione.

Il presidente e responsabile legale dell’associazione Nicola D’Alessio ha affermato: «L’AVIS è nata per aiutare coloro che hanno bisogno, infatti la nostra associazione è riferimento del Centro Trasfusionale Aversa, inoltre collaboriamo con l’ASL di Caserta e Napoli 1 poiché raccogliamo il sangue per il reparto pediatrico del Primo Policlinico di Napoli. Abbiamo chiamato questa realtà la “Casa del Donatore” per dare un senso di familiarità e un luogo di accoglienza, dedicato alle persone che visitano la struttura, e ai donatori per aiutarli anche dopo il passaggio della donazione».

Al riguardo, al direttore sanitario responsabile dell’Unità di Raccolta dell’AVIS Casoria e Aversa, la dott.ssa Maria Mambelli, abbiamo rivolto le nostre domande.

Ci parla dei servizi della “Casa del Donatore”?

«Sul territorio vuol essere un punto di riferimento, per avere sempre dei sanitari a disposizione a cui rivolgersi. Abbiamo introdotto un servizio importante ovvero lo sportello della consulenza psicologica a disposizione di tutti i soci donatori per elaborare e offrire un aiuto nella gestione di problematiche particolari e situazioni di difficoltà».

Gli obiettivi principali dell’AVIS?

«Si propone di promuovere la cultura del dono e persegue finalità di solidarietà sociale. Il nostro obiettivo è veicolare e sostenere la promozione per il buon uso del sangue, e quindi far sì che possano essere sempre di più i donatori volontari e associativi. Purtroppo il sangue è un farmaco e non può essere riprodotto in laboratorio, e l’unico modo è la donazione».

Le difficoltà principali nella diffusione della vostra attività?

«La difficoltà è il retaggio culturale, poiché molte persone non hanno conoscenza in questo campo. Da settembre stiamo facendo formazione nelle scuole, promuovendo l’informazione sulle caratteristiche e sulle finalità della donazione, l’educazione sanitaria, sul primo soccorso e le prevenzioni per uno stile di vita sano».

Perché una persona dovrebbe diventare donatore?

«Importante è donare. Visto l’andamento demografico della nostra popolazione, le natalità sono diminuite e quindi sarà una popolazione che avrà sempre più bisogno del supporto trasfusionale. In questi anni abbiamo raggiunto l’autosufficienza nella Regione Campania, nel senso che adesso possiamo fare delle richieste di sangue senza dover acquisire sangue da altre Regioni. L’AVIS è una realtà dinamica che crea e cerca di andare incontro al donatore e alle sue esigenze, questo forse è il nostro punto di forza».

By Chiara Arciprete

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