Report dal 2° Seminario sul clima. Gli esperti spiegano come rimediare

NAPOLI – Giovedì 4 febbraio, intorno alle ore 16:00 si è aperto a Napoli il 2° Seminario sul Clima “L’impatto dei Cambiamenti Climatici sulle città: cosa fare dopo la Conferenza di Parigi”, nell’Antisala dei Baroni del Maschio Angioino. Esperti di urbanistica e meteorologia hanno offerto agli uditori, tra loro il Sindaco del capoluogo partenopeo Luigi de Magistris e il suo vice Raffaele Del Giudice, i risultati che emergono dagli studi dei cambiamenti climatici e dei loro effetti, in particolare sulle città, cercando di fornire soluzioni possibili per contrastare entrambi.

Ornella Capezzuto, Presidente del WWF Napoli, ha aperto il seminario ieri presso il Maschio Angioino, spiegando che sì, la Conferenza di Parigi rappresenta una svolta, ma “queste decisioni in parte erano già state prese 20 anni fa a Rio de Janeiro e il mondo poi non ci ha pensato più”. Di qui la necessità di parlarne, di non lasciare che anche la svolta di Parigi resti solo sulla carta.

Presente anche il Primo cittadino di Napoli, Luigi De Magistris, il quale è intervenuto schierandosi dalla parte di una necessaria assunzione di consapevolezza da parte dei cittadini e delle istituzioni. Prendendo la parola ha riferito: “È di qualche ora fa una notizia sconcertante: la decisione del Parlamento Europeo, dopo gli scandali che hanno coinvolto una nota casa automobilistica internazionale, di innalzare la soglia dei gas nocivi. Io sono stato nel Parlamento Europeo e là le lobby sono molto forti”. Inoltre il Sindaco ha tenuto a mostrare alcuni progressi ottenuti e altri in previsione per contrastare il fenomeno delle emissioni nocive della nostra città. Dall’ordinanza per l’inquinamento delle navi, ottenuta per la prima volta nella storia della città di Napoli, all’ormai prossimo inserimento di pali per l’elettrificazione all’interno del porto. In primavera poi si avrà il cosiddetto PON, Programma Operativo Nazionale, “Città Metropolitane”, che prevede stanziamenti importanti per le nuove linee di autobus di trasporto su gomma, mentre già questo mese riprenderà il progetto sperimentale “Bike Sharing”. Quest’ultimo diventerà ANM, ossia l’Azienda del trasporto pubblico locale inserirà tra le forme di trasporto pubblico le biciclette. Insomma, l’Amministrazione comunale sembra finalmente orientata nella direzione di uno sviluppo urbano più sostenibile.

Ha dunque mostrato il suo lavoro, con importanti dati di ricerca, Paola Mercogliano, Responsabile del Laboratorio di Meteorologia C.I.R.A. e della Divisione REMHI presso il Centro Mediterraneo Cambiamenti Climatici. La dottoressa Mercogliano ha evidenziato alcuni dati raccolti attraverso modelli climatici all’avanguardia, che hanno permesso di fare previsioni abbastanza precise e localizzate fino al 2100, anno entro cui si prevedono in Italia aumenti di temperatura in media di 6 o 7 gradi.

Ma se il problema è globale, fondamentale è anche parlare di città, dal momento che, come ha spiegato Andrea Filpa, del Dipartimento di Architettura e Progettazione Urbanistica dell’Università Roma Tre, “in città abita l’80% della popolazione italiana. Ma un altro aspetto fondamentale è che LA CITTÀ È UN ECOSISTEMA PARTICOLARMENTE VULNERABILE, POICHÉ È UN ECOSISTEMA PRIVO DI RESILIENZA E PERCHÉ NON HA CAPACITÀ DI ADATTARSI PER CONTO SUO, NON HA LA POSSIBILITÀ DI REAGIRE; DOBBIAMO DARGLIELA NOI LA POSSIBILITÀ DI REAGIRE, PERCHÉ È UN ECOSISTEMA FATTO PREVALENTEMENTE DI OGGETTI INANIMATI. È L’UOMO CHE L’HA FATTA ED È L’UOMO CHE DEVE RENDERLA RESISTENTE”. Per quanto riguarda le possibilità in intervento effettivo, esse possono essere di mitigazione, quindi di abbattimento delle emissioni inquinanti; o di adattamento, che sta nel riconoscimento che alcune cose sono cambiate, che altre cambieranno, e che bisogna correre ai ripari. E l’adattamento serve proprio a circoscrivere gli effetti del cambiamento climatico. “Fare delle piste ciclabili, per esempio, da noi è una forma di adattamento; non lo è per Copenaghen perché già l’hanno fatto: il 50% della popolazione va in bicicletta. Se lo facessimo noi gli effetti sul clima sarebbero evidentissimi: le automobili oltre a essere una fonte di inquinamento sono una fonte di calore”, ha concluso Andrea Filpa.

“L’architetto militante”, come si è definita Carla Maiorano, socia fondatrice del WWF Napoli, ha posto l’accento sulla decrescita energetica. UNA TOTALE TRANSIZIONE VERSO LE ENERGIE RINNOVABILI È INFATTI POSSIBILE E FATTIBILE ENTRO IL 2050 SECONDO I RISULTATI DI 2 ANNI DI RICERCHE DEL WWF INTERNATIONAL. Ma questa decrescita “implica un modello economico completamente diverso e una società con stili di vita e valori completamente diversi. Nel concetto di decrescita energetica il concetto di lavoro cambia, perché le attività umane non sono più finalizzate alla produzione di merci, ma a forme inedite e contemporaneamente molto antiche”, ha affermato la dottoressa Maiorano.

Durante il seminario è stato possibile realizzare anche un collegamento via Skype con il professor Giorgio Budillon, dell’Università “Parthenope” di Napoli, impegnato in una spedizione oceanografica nel Mare di Ross in Antartide. Il professor Budillon ha evidenziato i segnali di sofferenza mostrati dai ghiacciai continentali antartici, quelli responsabili delle variazioni del livello dei mari, e dei cambiamenti riscontrati nella salinità delle acque, che ha a che fare con aumenti dei livelli di CO2.

Il Seminario di ieri ha avuto lo scopo di informare con dati scientifici su ciò che sta accadendo intorno e noi e ha fornito spunti interessanti sui quali poggiare specifiche politiche, che da una parte abbattano le emissioni inquinanti e dall’altra consentano un adattamento alle già mutate condizioni.

Camilla Esposito

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