Questa sera a Napoli la “Notte dei filosofi”, intervista a Giuseppe Ferraro

NAPOLI – Questa sera a Napoli, in Piazza San Domenico Maggiore, si terrà la “Notte dei Filosofi”, una manifestazione che rientra nel Maggio dei Monumenti, incentrata su una tematica mai trattata prima d’ora: la filosofia. L’evento è stato organizzato dall’associazione “Filosofia fuori le mura”, promosso dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, e mira a diffondere la filosofia proprio oltre ‘le mura’ accademiche.

L’associazione promuove iniziative filosofiche soprattutto tra i banchi di scuola e dietro le sbarre delle carceri, per coinvolgere i cittadini nella riflessione sull’esistenza, la ragione delle proprie azioni e scelte, e per incrementare la pratica di questa bellissima disciplina, della quale spesso non si coglie la vera essenza: trovare un legame tra l’uomo, la vita e il mondo. Al riguardo, abbiamo rivolto qualche domanda al Professor Giuseppe Ferraro, componente dell’Associazione.

Professore ci spiega il significato della filosofia oggi?

«Il sapere saggiante il legame più importante, quello che rende tale ogni altro come suo significante. L’amante che dice a chi ama: “sei tutta la mia vita”, rende il significato dell’altro come ragione del legame tra la vita e l’esistenza. L’altro, l’altra, è chi riempie di vita la mia esistenza. La libertà è fatta da legami. Nessuno è libero da solo. La propria libertà si misura dalla qualità dei propri legami, ci sono di quelli che imprigionano e di quelli che liberano. Anche la libertà di una Paese si misura dalla qualità dei legami sociali. Stare in filosofia oggi significa coprire di senso lo spazio pubblico dei legami sociali e dare stile ai propri legami personali. La filosofia è l’esercizio di una disciplina di relazioni. Filosofia è in ogni professione, in ogni luogo, quando si reclamano legami di libertà. La filosofia nella sua pratica è etica».

Come nasce l’idea della “Notte dei filosofi”?

«L’idea viene dal pensare a una manifestazione di filosofia a Napoli che non imiti forme e progetti culturali già presenti altrove in Italia. La Notte dei Filosofi non sarà come un festival di filosofia, in cui ognuno conferisce il suo sapere a chi ascoltando conserverà il proprio, ma attraverso la personificazione delle idee, la manifestazione si presenta come il percorso di un esercizio dell’impossibile, come desiderio che libera ogni possibilità al grado suo più alto».

Questa sera infatti, alle ore 20:00, un’esibizione musicale aprirà il viaggio nella filosofia che percorrerà la Via di San Domenico fino al Complesso Monumentale dove, ad accogliere i partecipanti, troveranno la musica e la città personificate. L’incontro, basato sull’antica tradizione della personificazione delle Idee, che risale a Socrate, sarà un vera e proprio iter filosofico in cui ogni voce, durante il cammino, parlerà direttamente al pubblico: si incontreranno il Tempo, la Giustizia, la Fotografia, il Corpo, la Politica e altri ancora, per ‘riflettere’ su loro stessi, sulla storia personale e sul loro stato attuale. Alla fine, nel Convento si incontrerà la Filosofia, che ‘parlerà’ delle sue vicende gioiose e tristi, della storia, dell’esistenza e del mondo. Il viaggio confluirà in un’assemblea filosofica, in cui tutte le Idee si riuniranno nella Sala del Capitolo in un connubio di saperi che s’intreccerà con le voci dei partecipanti.

«La Notte dei Filosofi nasce dall’idea che», continua il Professore Ferraro, «IL SAPERE È UN POSSESSO SENZA PROPRIETÀ, VA RESTITUITO A CHI LO HA AVUTO, PERDUTO O MAI AVUTO, ARRICCHENDO NEL CONFRONTO CHI LO POSSIEDE. IL SAPERE E’ COME L’AMORE, UN POSSESSO SENZA PROPRIETA’: VA DATO. L’idea è quella di una Città che si fa scuola e non che imputi alla scuola i suoi danni, ma che sia essa stessa scuola dei legami sociali».

Ci saranno altri incontri come questo in futuro?

«La manifestazione del 30 maggio è una prova generale, una demo, per una manifestazione che avrà un sua periodizzazione annuale con una dimensione di tempo e spazio più estesa alla città».

Il senso del filosofare?

«È vedere quel che manca in quel che c’è, perché ciò che c’è sia veramente quel che è, detto altrimenti, SIGNIFICA VEDERE QUEL CHE MANCA ALLA PROPRIA CITTÀ PERCHÉ SIA VERAMENTE LA CITTÀ CHE È, O ANCORA, SIGNIFICA VEDERE QUEL CHE MANCA ALLE NOSTRE RELAZIONI DI AMORE E DI AMICIZIA PERCHÉ SIANO VERO AMORE E AMICIZIA VERA. “Filosofia fuori le mura” tiene corsi aperti alla città perché, SE LA FILOSOFIA SIA MAI STATA FIN QUI UN PRIVILEGIO, È IL MOMENTO, QUESTO, CHE SIA UN DIRITTO PER OGNUNO DI CHIEDERE E DARE SENSO ALLA PROPRIA ESISTENZA.»

All’incontro di questa sera interverranno il Professor Giuseppe Ferraro, il filosofo Aldo Masullo, il musicista Marco Zurzolo, gli attori Marisa Albanese, Antonello Ardituro, Angela Balzano, Lello Esposito, Luciano Ferrara, Lukas Lucariello, Silvio Talamo e Isa Danieli, che presteranno il loro volto a questi ruoli, accompagnati da una suggestiva scenografia. L’ingresso è gratuito e aperto a tutti gli appassionati di filosofia.

By Ilaria Nebulosi

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