Putignano: “Le più attente alla scrittura sono le donne” (Parte 2 di 2)

NAPOLI – Continua l’intervista con Aldo Putignano, titolare della giovane casa editrice napoletana Homo Scrivens. Nel precedente articolo abbiamo parlato di distribuzione e costi di produzione.

Che margini avete?

«Guadagniamo la differenza tra il prezzo di copertina e i costi: i soldi al distributore, i diritti d’autore che riconosciamo dalla prima copia, il costo del libro, le tasse. Capita, talvolta, che su una copia guadagniamo meno dell’autore. È dura poter competere con i grandi gruppi editoriali.»

Editoria indipendente contro grandi gruppi?

«Anche l’editoria indipendente è sfaccettata. Oggi, a Napoli, ci sono editori storici che possiedono anche librerie, vantaggioso primo canale di distribuzione; spesso però gestirle diventa più delicato che gestire le case editrici stesse.»

In Homo Scrivens siete aperti alla meta-scrittura, come riflessione sui meccanismi della scrittura stessa. Elaborate anche opere ‘cross-mediali’ nei quali il libro dialoga con altri media, come la tv: ‘Serial Novel’ per esempio, concepito a puntate come una fiction. Questo è il futuro?

«In Italia c’è un pregiudizio verso i racconti: si pensa sia più difficile pubblicarli rispetto ai romanzi. Vendere romanzi è facile: si riduce la trama ad uno slogan e si riesce a pubblicizzarlo bene. Ma in Italia si scrivono e si leggono più racconti che romanzi. Noi, poiché vendiamo più attraverso eventi che in libreria, abbiamo più libertà rispetto a grandi gruppi obbligati a formule standard per raggiungere il successo commerciale.»

Non è rischioso?

«Con i progetti legati ai racconti, ma anche di ‘metaletteratura’ o di scrittura collettiva, possiamo rischiare qualcosa in più, tentando formule nuove. Non so però se il futuro vedrà una piccola e media editoria specializzata in progetti innovativi, di qualità, e una grande editoria sempre più seriale, che reitera il successo che funziona.»

Il libro digitale?

«Dubito che l’editoria elettronica possa spostare grandi numeri, però è una speranza forte: il formato digitale abbatte quasi totalmente i costi di distribuzione, arriva potenzialmente dappertutto. E’ uno sbocco che seguiamo con favore.»

In Homo Scrivens l’età media dei collaboratori è relativamente bassa, intorno ai 40 anni. Inoltre c’è una prevalenza di donne, perchè?

«Homo Scrivens è una casa editrice giovane, soprattutto nello spirito. Diffido delle politiche per i giovani, spesso solo di sfruttamento, credo sia importante invece farli crescere e sviluppare una propria poetica, negli anni. La prevalenza di donne è un dato di fatto: le più propense all’acquisto, le più attente sono loro. Anche nei confronti della scrittura. Forse, hanno una maggiore umiltà, disponibilità all’apprendimento, al confronto, cose che in un gruppo aperto come il nostro fanno la differenza.»

By Riccardo Bruno

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