Napoli. Report dall’incontro “Il mondo con gli occhi di Medici Senza Frontiere”

NAPOLI – Mercoledì 24 maggio alle ore 17:00, presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici in via Monte di Dio 14, si è svolto l’incontro “Il mondo con gli occhi di Medici Senza Frontiere” organizzato dal gruppo locale di Napoli, per sensibilizzare e spiegare ai cittadini le attività portate avanti dagli attivisti.

L’incontro, avvenuto all’interno delle bellissime sale dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, a cui ha partecipato anche l’Assessore ai giovani e alle politiche del Comune di Napoli Alessandra Clemente, ha avuto lo scopo, attraverso il racconto di un operatore umanitario e l’esposizione di fotografie, di informare e illustrare ai presenti le attività della ONG, elencando gli interventi che MSF svolge in molte parti del mondo.

Dopo i saluti iniziali, il volontario e moderatore del dibattito, Biagio Muzio, ha raccontato della nascita dell’organizzazione voluta da medici e giornalisti nel 1971, sulla base di principi umanitari classici come l’etica medica, l’indipendenza, la trasparenza dei bilanci e la testimonianza. Inoltre, lo stesso ha spiegato che MSF è la più grande organizzazione medico umanitaria indipendente al mondo, impegnata in oltre 60 Paesi per fornire assistenza medica e migliorare le ricerche e l’accesso alle cure, e che per il lavoro svolto, nel 1999 ha ricevuto il premio Nobel per la Pace.

Prima di lasciare la parola all’operatore umanitario Ettore Mazzanti, il moderatore dell’incontro ha menzionato la campagna #milionidipassi, dedicata a più di 60 milioni di persone nel mondo, costrette ad abbandonare la propria casa e mettersi in cammino per sopravvivere: una campagna che racconta i passi di chi fugge, ma anche degli operatori che forniscono aiuto e assistenza. A tal proposito MSF, nell’ambito dell’iniziativa #milionidipassiexperience, sta girando le principali piazze italiane con un’installazione multimediale, al fine di permettere una maggior conoscenza e immedesimazione dei cittadini rispetto alle drammatiche condizioni di chi, in fuga, affronta viaggi estenuanti. La tappa di Napoli, ha ricordato Biagio Muzio, è prevista per il 22 giugno prossimo.

Ettore Mazzanti, dopo aver preso la parola, ha spiegato ai presenti le attività di un’organizzazione slegata da agende politiche, militari o religiose, e che è basata sul principio dell’indipendenza. Mentre le foto delle diverse azioni svolte in Colombia, Ciad, Sud Sudan, Haiti, Papua Nuova Guinea, Messico, e moltissimi altri Paesi scorrevano, l’operatore umanitario ha spiegato che l’intento principale dell’organizzazione è riportare l’equilibrio laddove c’è un’emergenza o un’emergenza cronica, lasciare il segno attraverso la formazione di operatori e poi uscire dal Paese. Dopodiché ha illustrato gli obiettivi fondamentali di MSF: rispondere rapidamente alle emergenze di chi si trova in luoghi dove avvengono catastrofi naturali come tsunami, terremoti e uragani; soccorrere le popolazioni colpite da conflitti armati e assistere i rifugiati e gli sfollati; aiutare chi non ha accesso alle cure occupandosi di chirurgia, malnutrizione, salute primaria, salute riproduttiva, pediatria e assistenza psicologica; debellare le epidemie curando i malati ed effettuando campagne di vaccinazione di massa per malattie come la meningite, la febbre gialla o il colera e gestendo programmi per l’HIV/AIDS e la tubercolosi.

L’assessore Clemente, una volta presa la parola, ha sottolineato la vicinanza dell’Amministrazione con MSF, con chi cioè si cura e rivolge le proprie attenzioni alla collettività. Successivamente l’Assessore ha spiegato che la città partenopea è accogliente verso chi scappa da Paesi in guerra o in condizioni di estrema povertà.

Infine Luca Farina, vice coordinatore del gruppo di Napoli di MSF, ha spiegato ai presenti le attività svolte localmente.

Al termine dell’incontro abbiamo avvicinato un volontario del gruppo di Napoli, Biagio Muzio, per rivolgergli le nostre domande.

Con chi si interfaccia Medici Senza Frontiere nei Paesi dove opera?

«Noi ci confrontiamo sempre con le autorità locali; le attività di MSF non sono infinite, noi portiamo avanti un’attività che ha un inizio e una fine. Tutte le operazioni che svolgiamo, tutto ciò che facciamo poi va lasciato alle autorità locali, ovviamente non ai privati, ma al pubblico; quindi in genere il Ministero della Sanità riceve poi gli ospedali e gli strumenti da noi creati.»

Cosa accade quando MSF va via da un Paese?

«Medici Senza Frontiere tiene dei corsi di formazione affinché possa lasciare il Paese in mano a un personale formato, in grado di continuare le attività.»

Quali sono, nello specifico, le attività svolte dai gruppi locali in Italia?

«Dunque, in Italia ci sono 15 gruppi locali che si occupano di sensibilizzare i cittadini rispetto alle attività di Medici Senza Frontiere, attraverso eventi come le presentazioni di libri e reading, spettacoli musicali e teatrali, conferenze, banchetti informativi e progetti con scuole. Inoltre portiamo avanti le campagne di MSF come nel caso di quella citata oggi: milioni di passi.»

Dario Quattromani

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