Napoli. Reddito Minimo Garantito. Pronta la Proposta alla Regione Campania

NAPOLI – in questi giorni sono arrivate a quota 10.000 le firme per la campagna per il reddito minimo garantito in Campania. La questione nasce dalla collaborazione politica tra vari attivisti di collettivi politici e sociali e il sindacalismo conflittuale, che negli anni sono stati fautori, a Napoli e nella Regione Campania, delle varie mobilitazioni che mettevano al centro delle proprie rivendicazioni la necessità del reddito garantito.

Attraverso varie manifestazione, scioperi, e anche grazie al contributo dei social network, la vertenza ha riscosso grande successo. Per raggiungere l’obiettivo di tenere alta l’attenzione della popolazione sul tema del reddito e di superare la mera rivendicazione, si è deciso la scorsa estate di utilizzare lo strumento giuridico della Proposta di Iniziativa di Legge Popolare, attraverso una sottoscrizione che, come anticipato, ha già raggiunto le 10.000 firme.

Si è costituito quindi un Comitato Regionale promotore. Al riguardo, la nostra redazione ha intervistato uno dei promotori della causa, Dario Franco, attivista dei collettivi politici.

Raggiunto l’obiettivo minimo delle 10.000 firme, quali sono i prossimi passi?

«Bisogna partire innanzitutto da una considerazione: il raggiungimento delle 10.000 firme non era assolutamente un traguardo scontato. Molte iniziative del genere non sono riuscite a raggiungere tale obiettivo. A ciò si aggiunge un clima generale di sfiducia da parte di consistenti strati della popolazione, i quali interpretano negativamente questo tipo di iniziative. Un atteggiamento che è il prodotto della disgregazione sociale e della frantumazione economica della società, la quale induce le persone, in tal caso i disoccupati e i precari, a percepirsi come singoli individui e non come un possibile corpo collettivo in grado di avanzare rivendicazioni. Per questo motivo il raggiungimento della quota 13.607 firme certificate è un dato che ci riempe di orgoglio e ripaga il lavoro fatto da tanti attivisti in questi mesi attraverso i banchetti per la raccolta firme, che hanno riempito moltissime piazze di città e paesi della nostra regione. Tornando alla domanda: da questo momento in poi si apre la seconda fase, che vedrà il Comitato impegnato nella consegna dell’articolato di Legge, con allegate le firme raccolte, alla Regione Campania. La proposta sarà poi oggetto prima di un vaglio di ammissibilità da parte di una commissione regionale e poi sarà sottoposta alla votazione in aula consiliare. Essendo il Comitato un soggetto del tutto autonomo e indipendente dai partiti presenti nell’arco rappresentativo della Regione Campania, ci sarà bisogno di una vera e propria mobilitazione popolare affinché la Regione approvi la nostra proposta sull’introduzione del reddito minimo garantito, aprendo in tal modo una nuova pagina di politica economica e sociale imperniata non sull’austerità, ma su politiche espansive e antiliberiste. A giorni consegneremo ufficialmente le firme alla Regione Campania. Organizzeremo in tale occasione una conferenza stampa, assieme ai tanti attivisti e cittadini singoli che hanno appoggiato tale campagna.»

Il Reddito Minimo Garantito risolverebbe le sorti della classe medio-bassa?

«Ha molteplici caratteristiche: è un riconoscimento alla persona, al suo diritto di vivere un’esistenza libera e dignitosa e permetterebbe ai tanti giovani della nostra città e della nostra regione di essere liberi dal ricatto della precarietà, da basse retribuzioni e da condizioni di lavoro, sopratutto orario e ambiente, non dignitose. Nel concreto la nostra proposta monetaria equivale a 583 euro al mese. Ma per un approfondimento dettagliato della nostra proposta invito a visitare la pagina internet redditominimocampania.org.»

Avete statistiche sui firmatari della Proposta?

«Il grosso della firme proviene, come ovvio che sia, nella cintura della città metropolitana: nella sola città e provincia di Napoli è stato raccolto più del 60% delle firme.»

Stefano Colasurdo

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