Napoli. La Biblioteca Nazionale ha prorogato fino al 30 l’esposizione dei manoscritti dei grandi poeti

NAPOLI – Presso la Biblioteca Nazionale di Napoli, nella sala espositiva, è possibile ammirare ancora per un giorno, gratuitamente, i manoscritti e gli autografi dei più celebri poeti italiani, esposti in sette teche di vetro. La mostra è stata prorogata fino al 30 settembre 2016, ma le opere potranno essere visionate con un’apertura straordinaria anche nel mese di Novembre. Il titolo del percorso espositivo è tratto da un verso di Leopardi: “Quella favella a cui cedono tutte le vive”, tratto dal “Discorso di un italiano sopra la poesia romantica”.

La prima teca è dedicata interamente al poeta Dante Alighieri, in cui troviamo una copia della Divina Commedia che risale al 1411, oltre a schizzi e disegni che illustrano l’Inferno dantesco. Proseguendo nel percorso si ammirano le opere di Petrarca, come il Canzoniere del 1419; e un Decamerone di Boccaccio del ‘600. A seguire, gli scritti originali in prosa di Giacomo Leopardi, con il primo volume dello Zibaldone, e poi le Operette Morali, L’Infinito, A Silvia, e infine una copia de La Ginestra.

Per il periodo storico dell’800 è esposto il più grande storico della letteratura Italiana: Francesco de Santis. Dunque Tasso Torquato, con il suo capolavoro la Gerusalemme Liberata. L’autore Gravina, con la prima edizione delle Antiche Favole, fino ad arrivare alla teca dedicata ad Ungaretti, con il ciclo delle 24 ore che include una serie di poesie autografe, alcune scritte a Napoli. La mostra si conclude con varie cartoline scritte da Ungaretti, inviate dal fronte all’amico Gherardo Merone, in cui sono trascritti i versi della poesia Porto Sepolto.

La mostra dei manoscritti è organizzata in concomitanza del Congresso Internazionale degli Italianisti, a cura della Dott.ssa Fabiana Cacciapuoti, curatrice e responsabile del fondo Leopardi in Biblioteca.

By Chiara Arciprete

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