Napoli. In piazza per dire “NO” alla riforma costituzionale

NAPOLI – Durante il pomeriggio di mercoledì 15 giugno, Piazza del Gesù si è riempita di manifestanti per contestare la proposta del Governo Renzi riguardante la modifica costituzionale di ben 47 articoli, all’incirca un terzo dell’intera Costituzione. La proposta Renziana prevede modifiche sui ruoli delle camere e sui loro funzionamenti, sulle modalità di attribuzione alla fiducia del governo, sull’elezione del Presidente della Repubblica, sulla buona scuola, sul jobs-act e tanto altro. Il piano ha subito forti critiche, innanzitutto per colpa della vastità del suo programma: secondo i partecipanti è inopportuno cambiare 47 articoli costituzionali in una sola volta.

In piazza, oltre la forte affluenza popolare, sono intervenuti ai microfoni personalità come Carlo Smuraglia, il presidente nazionale ANPI; Maurizio Landini, segretario generale FIOM; Massimo Villone, professore dell’Università Federico II; Anna Falcone, vicepresidente per il “NO”; il coordinamenti della discussione è stato affidato a Marcella Mauthe.

Anna falcone ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Noi non vogliamo convincervi del “NO”, noi vogliamo prima di tutto informarvi. L’informazione è il primo passo per comprendere la riforma costituzionale: sul nostro sito potete notare come è la Costituzione, e come sarà dopo la riforma (Il sito è referendumsociali.info – ndr)”. Da segnalare anche il motto della protesta: “Per ogni diritto da riaffermare c’è un referendum per cui firmare”. Al riguardo, se lo si ritiene opportuno, è possibile partecipare alla raccolta firme per abrogare queste leggi. Infatti sono stati presentati ben sei proposte di Referendum: Abolizione dei presidi-sceriffi e della chiamata diretta dai docenti; Abolizione delle 400 ore di alternanza scuola-lavoro; Abolizione del comitato di valutazione, che uccide la libertà di insegnamento; Abolizione degli sgravi fiscali sulle donazioni alle scuole private; Abolizione del nuovo piano di trivellazione per la ricerca di idrocarburi; Abolizione della parte dello Sbloccaitalia relativa ai nuovi inceneritori.

Stefano Colasurdo

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