“Napoli è centrale” nell’ultimo libro di Vito Ferrone

NAPOLI – Martedì 15 marzo alle ore 18:00 è stato presentato all’interno della sala conferenze della libreria Ubik, nel centro storico di Napoli, il romanzo dello scrittore Vito Ferrone, lucano di nascita ma napoletano di adozione, dal titolo “Napoli è centrale”.

La presentazione del libro si è svolta in presenza di circa 50 persone, che di fatto hanno riempito l’intera sala. Il dibattito è stato introdotto dalla Prof.ssa Alessandra Ottieri, in seguito gli interventi dello stesso autore, che ha stimolato molte domande da parte del pubblico. Durante l’incontro sono stati letti alcuni significativi passi del testo dalla Prof.ssa Olimpia Romagnuolo.

La storia scritta nel libro narra di due casi di suicidio che turbano il vice questore Arcangelo Lombino, sia per le modalità con le quali sono avvenuti che per la loro sospetta tempistica. Il più preoccupato sembra essere il commissario Maffettone, amico fidato di Lombino e fratello della bella Rosaria, tornata a Napoli dopo un lungo periodo di assenza. L’affascinante Dott.ssa Margherita Scarfoglio, sempre più innamorata di Arcangelo, ha ben altre preoccupazioni che la gelosia: una rogatoria internazionale ha aperto nuovi e inquietanti scenari sul ‘Sistema’, sulla sua forza e la sua spietata pericolosità. Lei stessa è in pericolo di vita e questa volta niente sarà come prima.

Quest’ultima opera narrativa dello scrittore chiude una saga composta di ben 5 capitoli, incentrati tutti sulle vicende del commissario Arcangelo Lombino, storia ambientata ovviamente nella città partenopea. Queste le parole dell’autore che hanno suscitato maggiore interesse nel pubblico: “Nei racconti ambientati nella città di Napoli, quest’ultima svolge sempre un ruolo molto importante, ma sempre come sfondo della vicenda. Nel mio romanzo invece la città è la vera e propria protagonista, attraverso tre diversi punti di vista: una Napoli dal grande cuore, quella degli amici e degli affetti; poi la Napoli dei disordini generali; e infine la Napoli della malavita”.

Anche se la storia è frutto della fantasia, la descrizione della nostra città sembra abbastanza realistica. Per questo motivo è facile immedesimarsi nei personaggi inventati dall’autore: persone di vita quotidiana, come il nostro vicino o un nostro conoscente.

La presentazione è stata ben accolta dai presenti. Vito Ferrone ha risposto alle domande in maniera seria, ma con sottile ironia, prolungando anche la seduta di circa mezz’ora rispetto all’orario previsto, incontro che è terminato con un caloroso applauso.

Stefano Colasurdo

Leave a comment