Musica. A Napoli “La Digestion”, festival dedicato alla musica di ricerca

NAPOLI – Sabato 4 febbraio alle ore 20:00, nel monumentale scalone del Palazzo Ayerbo d’Aragona Cassano, in Salita San Raffaele 20, si è tenuto il terzo appuntamento de “La Digestion-Musica ascoltata raramente”, festival dedicato alla musica di ricerca, nato dalla collaborazione fra l’associazione culturale Phonurgia, fondata da Giulio Nocera, Mimmo Napolitano, Renato Grieco e Andrea Bolognino; la EM-Arts associazione culturale; e la Fondazione Morra.

La serata si è svolta con due performance musicali: “Oggetto quasi”, eseguita dal percussionista Stefano Costanzo, che ha suonato con gli strumenti della sua arte e oggetti di scarto prelevati dalla città; la seconda performance è stata invece di Marc Baron, musicista francese che ha riprodotto in studio alcuni suoni, poi ascoltati attraverso un’istallazione posta sullo scalone monumentale, con 12 speakers in uno spazio completamente sonorizzato.

Riguardo l’incontro abbiamo rivolto le nostre domande a Giulio Nocera, uno degli organizzatori dell’evento.

Perché “La Digestion”?

«Il festival nasce dall’incontro tra Phonurgia, che è il collettivo composto da me, Mimmo Napolitano, Renato Grieco e andrea Bolognino; e la Fondazione Morra; e dal desiderio di riuscire a lavorare insieme non solo dal punto di vista creativo, ma anche organizzativo e produttivo, cercando di rimettere Napoli al centro del “Polo Artistico”.»

Siete dunque un collettivo?

«Sì, siamo un collettivo che nasce dall’incontro di artisti con un’associazione che si chiama Phonurgia, che promuove una serie di iniziative e di concerti tra cui questo Festival che comincia quest’anno con la sua prima edizione, che si chiama appunto “La Digestion”, che è cominciata il 22 settembre al Museo Nitsch.»

Seguirete un percorso esclusivamente museale?

«No, non solo museale, le location della rassegna sono diverse, quindi abbiamo fatto i primi due concerti: uno al Museo Nitsch e uno sulla capriata del museo. Il terzo concerto è sulla scala monumentale del Museo Hermann Nitsch e il prossimo sarà all’interno dello Scugnizzo liberato il 23 marzo, con degli improvvisatori francesi, un sassofonista e un percussionista, e poi in estate torneremo sulla terrazza: l’ultimo concerto sulla terrazza sarà in collaborazione con il festival di cinema sperimentale. Molte delle location sono legate alla Fondazione Morra, con cui collaboriamo.»

Altri progetti per il futuro?

«Abbiamo l’obiettivo di riproporre la II edizione del festival, ampliando l’incontro tra le arti, non solo musica, e così aprire una discussione con esperti sulle discipline digitali, e non solo, della città di Napoli»

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