Migranti. All’Orientale la prima proiezione italiana di “Wallah – Je te jure”

NAPOLI – Il giorno 7 dicembre l’Università di Napoli “L’Orientale” ha avuto il privilegio di assistere alla prima proiezione italiana del documentario “Wallah – Je te jure”, girato da Marcello Merletto e prodotto dall’OIM Niger, l’Organizzazione Mondiale per le Migrazioni. Alla proiezione, presentata dalle docenti di Diritto dell’Unione europea, Adele Del Guercio; e di Tutela internazionale dei migranti, Anna Liguori; era presente anche Giacomo Zandonini, assistente di produzione e giornalista. Il documentario si inserisce nell’ambito del Global Migration Film Festival, il primo festival dedicato al tema delle migrazioni e organizzato proprio dall’OIM che si concluderà in data 18 dicembre.

Marcello Merletto, insieme agli assistenti di produzione Giacomo Zandonini e Elisabetta Jankovic, ha raccontato le storie di 25 persone, ognuna di esse spinta da una motivazione diversa, ma tutte accomunate dal desiderio di raggiungere “la fortezza Europa”. Il documentario mostra infatti il volto umano del viaggio intrapreso e le storie di quanti decidono di lasciare il proprio paese: sono 7 milioni le persone che migrano dall’Africa, di questi, soltanto 85mila arrivano in Italia. Per alcuni il viaggio si interrompe ancor prima di attraversare il Mediterraneo: le riprese infatti, che partono dal Niger e dal Senegal, mostrano anche la situazione presente nella città di Niamey, capitale del Niger e punto di arrivo per i tanti camion, che spesso con più di 200 persone ognuno trasportano i migranti provenienti da altri paesi africani, come il Ghana, la Somalia e la Nigeria.

Da Niamey il viaggio continua verso Agadez, a 1.000 chilometri a nordest: una città quasi abbandonata alle porte del Sahara, fatta di ghetti e baracche, dove i migranti spesso rimangono bloccati per mesi o addirittura anni cercando di racimolare la somma che permetterà loro di proseguire il cammino verso la Libia. Da Agadez, in cui ormai la migrazione ha rimpiazzato il turismo, molti decidono di tornare indietro e ricevono aiuti dall’OIM, che gestisce un centro di accoglienza nella città. Ma sono tanti quelli che proseguono, e superato il deserto arrivano in Libia, per poi cercare di raggiungere l’Italia attraverso il Mediterraneo.

Il titolo del documentario “Wallah – Je te jure” riprende una frase spesso ripetuta dai migranti che, giurandolo a Dio, si ripromettono di raggiungere dopo viaggi difficili e pericolosi l’Europa. Marcello Merletto ha dato una visione completa di un fenomeno molto complesso e su cui si continua a dibattere all’interno dell’Unione Europea, la quale, come testimoniano le recenti politiche, sta tentando di esternalizzare le frontiere e contrastare l’immigrazione irregolare attraverso accordi e intese con paesi africani, tra cui il Niger, parte della missione EUCAP Sahel.

By Carmela Guida Aquilante

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