L’agopuntura può ridurre la pressione alta

IRVINE – Dopo dieci anni di ricerca, un nuovo studio ha dimostrato come una particolare forma di agopuntura può aiutare i pazienti con pressione sanguigna alta a ridurre il rischio di ictus e malattie cardiache. È quanto emerso da una ricerca condotta presso l’University of California-Irvine (UCI) e pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Medical Acupuncture”. Nonostante se ne parla da anni, è la prima conferma scientifica che l’antica tecnica cinese può aiutare i pazienti con ipertensione arteriosa lieve o moderata. Come molti sanno, l’agopuntura è un tipo di medicina tradizionale cinese in uso da oltre 3.000 anni. Utilizza aghi sottili per stimolare centinaia di punti specifici del corpo. In particolare, l’elettroagopuntura è una forma di agopuntura che applica impulsi elettrici a bassa intensità attraverso aghi inseriti in punti particolari del corpo. Il gruppo di lavoro ha descritto come l’elettroagopuntura può abbassare la pressione sanguigna per un massimo di 6 settimane nei pazienti con ipertensione arteriosa lieve o moderata. I ricercatori inoltre sostengono che i risultati portano a pensare che l’uso regolare di elettroagopuntura può aiutare le persone a gestire la loro pressione sanguigna e ridurre il rischio di malattie cardiache e ictus nel lungo periodo. L’autore dello studio, John Longhurst, cardiologo e professore di medicina presso l’University of California-Irvine, sostiene che lo studio clinico arriva dopo quasi 10 anni di ricerca sugli effetti dell’agopuntura e l’ipertensione. Lo stesso poi aggiunge: “Abbiamo utilizzato un rigore scientifico occidentale per convalidare una terapia antica orientale. Inoltre, integrando medicina cinese e occidentale abbiamo fornito una guida utile per il trattamento di una malattia che colpisce milioni di persone nel mondo. Tra i risultati è emerso che circa il 70% dei pazienti trattati ha riscontrato un notevole calo della pressione arteriosa, mentre il 20% ha necessitato di terapia medica convenzionale. Secondo la Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa (Siia), in Italia circa 16 milioni di persone soffrono di ipertensione arteriosa e ogni anno 280mila muoiono a causa di malattie cardiovascolari. Una bella notizia insomma per chi è in cerca di una valida alternativa al trattamento farmacologico.

Clemente Cipresso

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