Ischia. Villa Arbusto e il Museo Pithecusae a rischio chiusura, ma l’Amministrazione nega

LACCO AMENO – È a rischio chiusura il Museo Archeologico Pithecusae (Ischia nell’antichità era conosciuta con questo nome – ndr) sito in Villa Arbusto, sull’Isola d’Ischia in provincia di Napoli, di cui si paventa anche la messa in vendita. Il Comune di Lacco Ameno infatti, proprietario dell’immobile, vorrebbe vendere la Villa per ripianare il suo grave dissesto finanziario.

L’accusa è stata mossa dal consigliere regionale di Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, e dal conduttore radiofonico Gianni Simioli su una web tv locale. Borrelli in particolare accusa il sindaco Pascale di essere un fedelissimo del Senatore Domenico De Siano, parlamentare e responsabile regionale di Forza Italia, nonchè noto imprenditore e albergatore locale, e di voler vendere la villa allo stesso De Siano.

Il Sindaco Giacomo Pascale, recentemente insediato dopo il commissariamento del Comune di Lacco Ameno per eccessivi debiti, ha rassicurato tuttavia che non é nelle intenzioni dell’amministrazione vendere la villa, sede del museo, bensì c’è quella di voler rilanciare la struttura. Ma oggi le entrate del museo non riescono a sostenere stipendi per custodi, quindi si è dovuto ridurre l’orario di apertura basandosi sull’aiuto di volontari (Attualmente è aperto solo dalle ore 09:00 alle ore 13:00 ndr).

Intanto dalle pagine di Ischia News, il giornalista Giuseppe Mazzella ha espresso alcune considerazioni su quello che é diventato ‘l’affaire’ Villa Arbusto, ricordando che nel 1999 il Ministero concedeva l’uso dei reperti di proprietà dello Stato al nascente Museo Civico sito in Villa Arbusto, ma con gli oneri di gestione a carico del Comune. Inoltre la villa fu comprata con soldi della Regione e della Provincia, e ha un vincolo di destinazione d’uso.

L’Associazione Ranuccio Bianchi Bandinelli, fondata da Giulio Carlo Argan, ha lanciato l’allarme e ha invitato a sottoscrivere una petizione on line rivolta alle Autorità statali, regionali e locali competenti, affinché le paventate intenzioni del Comune non si realizzino, ma l’assessore alla Cultura, Cecilia Prota, ha dichiarato che contatterà personalmente l’Associazione che ha lanciato la petizione per capire da dove sia nata la notizia.

Il Museo Archeologico Pithecusae è nato 25 anni fa, per esporre i reperti di inestimabile valore rinvenuti nella località di San Montano, in Lacco Ameno, nel corso degli scavi avvenuti alla fine degli anni ’40 a Ischia, opera di Giorgio Buchner, archeologo ischitano di origini tedesche.

L’isola d’Ischia, l’antica Pithecusae, è stata la sede del primo insediamento dei greci nell’Italia Meridionale. I reperti del museo provengono da circa settecento sepolture e testimoniano la vita produttiva dalla società greca e gli scambi commerciali con fenici, popolazioni campani e laziali databili dalla metà del VIII secolo a.C. fino all’età romana imperiale.

Sarà ancora possibile leggere “Io sono la bella coppa di Nestore, chi berrà da questa coppa subito lo prenderà il desiderio di Afrodite dalla bella corona” sulla coppa di Nestore conservata nel museo, dove sono incise in greco le scritture più antiche mai rinvenuta in Italia? o il suo futuro è di essere impacchettata e riposta in uno scantinato?

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